Royal and archeological sites: towards an integrated system?

Titolo Rivista CHEIRON
Autori/Curatori Giovanni Brancaccio
Anno di pubblicazione 2019 Fascicolo 2017/2 Lingua Inglese
Numero pagine 13 P. 71-83 Dimensione file 104 KB
DOI 10.3280/CHE2017-002003
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This paper argues that royal and non-royal palaces, hunting lodges, and leisure places in the Kingdom of Naples under Bourbon rule made part of an "integrated system" which included the archaeological sites of Herculaneum, Pompeii, and Stabia. On the basis of Charles of Bourbon’s "patrimonial" conception of the ancient artefacts, the absolute ownership of these latter was ascribed to the King. Consequently, they were first guarded in the royal palace of Portici and then moved to the former Palazzo degli Studi, which was adapted to being the Archaeological Museum. As a result of this "integrated system" of royal and archaeological sites, Naples became one of the major cultural capitals in 18th-century Europe.

Nel saggio l’Autore sostiene che il ciclo edilizio inaugurato dai Borbone nel Regno con la costruzione di regge, palazzi, casini reali di caccia e luoghi di evasione, tese ad integrarsi in un unico sistema con i siti archeologici di Ercolano, Pompei e Stabia. Gli antichi reperti, ritenuti, per la concezione patrimonialistica di Carlo di Borbone, di esclusiva proprietà regia, trovarono infatti una prima sistemazione nei saloni della Reggia di Portici e solo successivamente nell’ex Palazzo degli Studi, adibito a Museo Archeologico. La formazione di un sistema integrato di siti reali e siti archeologici fece, così, di Napoli una delle principali capitali della cultura europea nel Settecento.

Keywords:Siti reali; siti archeologici; sistema integrato; Napoli nel Settecento; capitale culturale europea.

Giovanni Brancaccio, Royal and archeological sites: towards an integrated system? in "CHEIRON" 2/2017, pp 71-83, DOI: 10.3280/CHE2017-002003