Generalmente l’alleanza fra Napoleone e il sovrano persiano Fath Ali shah Qajar (trattato di Finkenstein e missione di Claude-Mathieu de Gardane) è considerata un episodio secondario dalla storiografia occidentale in rapporto al contesto dell’ampio spettro delle attività diplomatiche napoleoniche. Tuttavia, essa merita un’attenzione particolare perché testimonia da un lato un aspetto importante della "politica orientale" dell’imperatore dei francesi, e dall’altro mostra come la Persia entra in un’epoca che la trascina inesorabilmente nell’arena delle rivalità internazionali fra le potenze europee. Con l’alleanza franco-persiana, ancora una volta, dopo l’Egitto, Napoleone porta i limiti del suo pensiero politico e strategico lontano dai confini dell’Europa. In questo articolo si mette in luce da un lato il problema della vera o presunta continuità della politica franco-imperiale in Asia meridionale rispetto a quella della Monarchia, e dall’altro le conseguenze indirette del trattato di Finkenstein e della missione di Gardane: la Russia, in particolare, entra definitivamente nel "grande gioco" dell’Asia meridionale, che per tutto il XVIII secolo era stato un teatro pressoché esclusivo della rivalità anglo-francese.
Keywords: Alleanza franco-persiana, Claude-Mathieu de Gardane, Trattato di Finkenstein, Napoleone