In questo dialogo Adriana Schnake e Margherita Spagnuolo Lobb ripercorrono la storia della psicoterapia della Gestalt in Cile. Negli anni ‘70, la psichiatra sudamericana, allieva di Ignacio Matte Blanco, rivoluzionò il percorso formativo in psichiatria, promuovendo lo studio della fenomenologia all’interno della facoltà di medicina. In quel periodo Adriana Schnake e Francisco Huneeus cominciarono a tradurre i libri di Fritz Perls e, insieme a Claudio Naranjo, cominciarono a diffondere il loro modello clinico in Sud America e nel resto del mondo. I fon-datori della psicoterapia della Gestalt cilena si dedicarono allo studio dell’uso delle sostanze allucinogene durante le sedute di psicoterapia. In seguito ad un grave incidente accaduto ad un paziente, Adriana Schnake abbandonò l’uso degli allucinogeni nella pratica psicoterapeutica e sviluppò un modello clinico focalizzato sull’integrazione mente-corpo. Margherita Spagnuolo Lobb ribadisce l’importanza di un modello clinico che superi la dicotomia mente-corpo e sotto-linea l’esistenza di un legame tra stili percettivi e manifestazioni psicopatologiche. In conclusione, le due autrici ribadiscono l’importanza per i giovani psicoterapeuti di frequentare un percorso formativo finalizzato all’apprendimento di un metodo clinico fenomenologico con-traddistinto dall’onestà e dall’umiltà verso i pazienti.
Keywords: Psicoterapia della Gestalt, mente-corpo, Fritz Perls, polarità, dialoghi del corpo, Naranjo.