Cosa vuol dire "giocare" in analisi?

Titolo Rivista PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
Autori/Curatori Giuseppe Civitarese
Anno di pubblicazione 2021 Fascicolo 2021/1 Lingua Italiano
Numero pagine 23 P. 33-55 Dimensione file 239 KB
DOI 10.3280/PSP2021-001003
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"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l’ascoltare il discorso dell’inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l’interpretare il processo dell’analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l’adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l’analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.

Keywords:gioco, Bion, teoria del campo analitico, trasformazione in gioco, at-one-ment, riconoscimento.

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  • Percepire il cambiamento, percepire la continuità: note sull'autoanalisi Adriana Gagliardi, in PSICOTERAPIA PSICOANALITICA 2/2021 pp.29
    DOI: 10.3280/PSP2021-002003

Giuseppe Civitarese, Cosa vuol dire "giocare" in analisi? in "PSICOTERAPIA PSICOANALITICA" 1/2021, pp 33-55, DOI: 10.3280/PSP2021-001003