Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo

Titolo Rivista MONDI MIGRANTI
Autori/Curatori Ignazia Bartholini, Rafaela Pascoal
Anno di pubblicazione 2021 Fascicolo 2021/2 Lingua Italiano
Numero pagine 17 P. 55-71 Dimensione file 277 KB
DOI 10.3280/MM2021-002003
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Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991).;

Keywords:Ballarò; ospitalità e ostipitalità; cibo cotto e crudo; condividere e segnare confini.

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Ignazia Bartholini, Rafaela Pascoal, Il cibo come mezzo per una convivenza ostipitale. Gli equilibri fragili del cotto e del crudo fra migranti e popolazione autoctona in un mercato di Palermo in "MONDI MIGRANTI" 2/2021, pp 55-71, DOI: 10.3280/MM2021-002003