Il problema della realtà psichica inconscia e dell’inconscio negli insiemi plurisoggettivi (gruppi, coppie, famiglie) resta ampiamente aperto; è accessibile nei dispositivi di lavoro psicoanalitico specifici, ma l’articolazione teorico-clinica chiama uno sforzo per proporne un modello d’intelligibilità. Il problema inciampa su delle difficoltà epistemologiche e concettuali importanti che, per l’essenziale, sono legate alla trasposizione di proposizioni teoriche concepite nella cornice della cura individuale, a dispositivi che ne differiscono profondamente. Anche se i postulati di base (transfert, regola fondamentale) sono al tempo stesso invarianti, ma modulabili in ciascuna situazione psicoanalitica, è necessario prendere in considerazione la realtà psichica propria a tali situazioni. In questo articolo l’autore espone prima come i fondatori della pratica di gruppo hanno pensato o meno tale problema. Propone poi una breve presentazione dei concetti di realtà psichica inconscia e di inconscio così come sono stati elaborati nella cornice della cura individuale. Formula poi alcune delle proprie concezioni e rilancia i propri interrogativi su tale questione.
Keywords: estensione della psicoanalisi, cura individuale e analisi di gruppo, spazi della realtà psichica inconscia, migrazione dei concetti, metapsicologia di terzo tipo.