Nelle ultime decadi gli studi sulla diplomazia in età moderna hanno goduto di un rinnovato interesse. Pur inserendosi in una tradizione storiografica consolidata, le ricerche più recenti hanno mirato a mettere in luce non soltanto l’importanza delle "pratiche" diplomatiche, ma anche degli attori, in una duplice dimensione, pubblica e privata. Il mutamento del punto d’osservazione, dalle istituzioni a coloro i quali nelle istituzioni agivano, ha permesso di approfondire le specificità delle esperienze, di leggere le attività dei singoli in relazione non soltanto alle dinamiche politiche internazionali, ma anche alla gestione del potere nei più circoscritti contesti locali. Il presente saggio intende inserirsi in questo filone di ricerche e, attraverso la figura di Carmine Nicola Caracciolo, Principe di Santobuono, proporre una riflessione su alcuni aspetti particolarmente rilevanti: quali fossero i campi d’azione e i margini di manovra degli ambasciatori in contesti, militari e politici, conflittuali e in costante e rapida trasformazione; quali fossero i meccanismi della costruzione di reti di comunicazione segrete e sicure fra le diverse corti europee; in che modo le aspirazioni personali dei singoli diplomatici trovassero soddisfazione in termini di prestigio, riconoscimenti, carriere.
Keywords: Carmine Nicola Caracciolo; Ambasciata presso la Santa Sede; Ambasciata veneziana; XVIII secolo; guerra di successione spagnola.