L’articolo si sofferma su alcune forme di costruzione dell’alterità che hanno carat-terizzato il farsi della modernità europea, riducendo al silenzio l’altro/a. Di tali pro-cessi è erede la contemporaneità postcoloniale, la quale però è attraversata da ten-sioni differenti: spesso le pratiche agite da donne e uomini migranti mettono in di-scussione la tenuta dell’eurocentrismo e delle narrazioni egemoniche che ne deri-vano. In quest’ottica, a partire dai risultati di una ricerca biografica costruita at-traverso lunghe interviste narrative, l’autrice propone di prestare attenzione alla pratica della scrittura e della pubblicazione di testi letterari in lingua italiana da parte di alcune donne migranti. Una volta presentati gli intenti narrativi che ani-mano le donne intervistate, si proporrà di guardare all’atto della scrittura come a una pratica contronarrativa, capace di generare riflessività rispetto alle logiche del senso comune e di creare zone di contatto e conoscenza reciproca nella società italiana, mettendo così in discussione le eredità eurocentriche sull’alterità e rom-pendo i meccanismi della forclusione. Si proporrà infine di interpretare queste pra-tiche contronarrative come atti di cittadinanza attiva in chiave post eurocentrica che presentano interessanti potenzialità per la società italiana.
Keywords: Alterità; eurocentrismo, contronarrazioni, donne migranti, scrittura, cittadinanza attiva.