L'opera di Quirino De Giorgio (1937-1940).

Enrico Pietrogrande

L'opera di Quirino De Giorgio (1937-1940).

Architettura e classicismo nell'Italia dell'impero

Il volume presenta i progetti di architettura che Quirino De Giorgio (1907-1997) ha elaborato come responsabile della politica edilizia del partito fascista nella provincia di Padova negli anni compresi tra il 1937 e il 1940, sottolineando il carattere innovativo della sua opera nel panorama dell’architettura italiana e internazionale del periodo. Lo straordinario ciclo di progetti realizzati nel territorio della provincia di Padova dimostra come per De Giorgio la via per la modernità attraversa l’ambito della storia.

Edizione a stampa

43,00

Pagine: 512

ISBN: 9788856834079

Edizione: 1a ristampa 2019, 1a edizione 2011

Codice editore: 1579.2.10

Disponibilità: Discreta

Pagine: 512

ISBN: 9788856865493

Edizione:1a edizione 2011

Codice editore: 1579.2.10

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Informazioni sugli e-book

Questo studio è incentrato sui progetti di architettura che Quirino De Giorgio (1907-1997) ha elaborato come responsabile della politica edilizia del partito fascista nella provincia di Padova negli anni compresi tra il 1937 e il 1940. De Giorgio è stato studiato finora soprattutto per la militanza nel movimento futurista durante i primi anni trenta, ma la tesi qui sostenuta è che, più che i disegni del periodo marinettiano, siano le opere ideate ed eseguite dopo la guerra d'Etiopia a presentare aspetti di raffinata innovazione nel panorama dell'architettura italiana e internazionale del periodo.
In accordo con lo spirito che aveva generato le condizioni per la nascita dei totalitarismi italiano e tedesco, il classicismo e la mediterraneità degli edifici progettati da De Giorgio negli anni dell'impero sono intensamente permeati di romanticismo, ed espressi con evidenti connotazioni fiabesche che tradiscono una visione fortemente idealizzata del fascismo. L'impegno febbrile con cui De Giorgio svolge in pochi anni la rilevante attività professionale documentata in questo volume, la sua ammirazione per l'arte del costruire anonima dei capomastri, la cura scrupolosa con cui delega alle fotografie di cantiere la propria immagine di architetto, e la scelta di eseguire le proprie opere secondo l'esasperata, estraniante monocromia conseguente all'adozione di un unico materiale di finitura lasciano intravedere un autocoinvolgimento romantico privo di condizioni, che dà luogo al periodo di maggior libertà creativa di una pur molto più lunga vita professionale. Grazie alla protezione del federale di Padova Umberto Lovo, e dello stesso segretario del Pnf Achille Starace, De Giorgio si astrae dalle contingenze comuni alle consuetudini e all'economia della provincia italiana per elaborare progetti fantastici, evocativi di un mondo ideale. Ma l'irrealtà della propria architettura significa per lui il porsi, senza rendersene conto, come una aberrazione nella macchina tecnico-burocratica del partito, e la conseguente epurazione.
Come sia avvenuto il passaggio dall'esperienza futurista alla particolare versione che del classicismo De Giorgio formula alla vigilia della guerra, tenuto conto dell'opposizione dei valori insita nelle specifiche poetiche, e dell'influenza esercitata dal razionalismo sulle sue prime opere, è il tema qui affrontato. Lo straordinario ciclo di progetti realizzati nel territorio della provincia di Padova dimostra che per lui, alla fine, la via per la modernità attraversa l'ambito della storia.

Enrico Pietrogrande, ingegnere e architetto, è ricercatore universitario di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento dell'Università di Padova. Suo tema di ricerca prevalente è il rapporto tra progetto e storia in architettura.

Premessa
Parte I
Fino al 1930
Le esposizioni futuriste (1930-33)
Esordi professionali (1931-33)
Verso l'architettura dell'impero (1934-36)
Origine (e declino) della fortuna (1937-40)
Fondamento classicista dell'architettura di De Giorgio
La rappresentazione del progetto e dell'opera: disegni, fotografie, modelli
Il luogo per lo spettacolo come tema di progetto prevalente
La guerra, e dopo
Parte II
Sede del gruppo rionale fascista Evaristo Cappellozza, Padova via Cristoforo Moro (1937-38)
Sede del gruppo rionale fascista Nicola Bonservizi, Padova via Giordano Bruno (1937-38)
Stazione di servizio Shell per la società Sirca, Monselice attuale via della Repubblica (1937-38)
Borgo rurale Littorio, Candiana (1938)
Laboratorio per la tessitura nel borgo rurale Littorio, Candiana (1938)
Casa colonica nel borgo rurale Littorio, Candiana (1938)
Borgo rurale Fratelli Grinzato, Vigonza (1938)
Casa rurale a Montegrotto (tra il 1938 e il 1939)
Ampliamento della sede del gruppo rionale fascista Italo Tinazzi, Padova, frazione Montà (1938)
Casa del fascio di Curtarolo (1938-39)
Teatro e mercato coperto del borgo rurale Fratelli Grinzato, Vigonza (1938-39)
Casa del fascio di Vigonza, primo progetto (1938)
Casa del fascio di Rubano (1938-39)
Completamento dell'asilo infantile di Piacenza d'Adige (1938-39)
Teatro all'aperto dei Diecimila, Padova via Giordano Bruno (1938-39)
Progetto di chiesa (s. d., ma riferibile al periodo)
Casa del fascio di Noventa Padovana (1938-39)
Casa del fascio di Sant'Urbano (1938-39)
Progetto di valorizzazione dei luoghi in cui visse Francesco Petrarca nel territorio del comune di Arquà Petrarca (1938-39)
Casa del fascio di Piazzola sul Brenta, primo progetto (1938)
Casa del fascio di Piazzola sul Brenta, secondo progetto (realizzato, 1939-43)
Casa del fascio di Vigonza, secondo progetto (realizzato, 1939)
Casa del fascio di Pontelongo, primo progetto (1939)
Casa del fascio di Pontelongo, il concorso (1939)
Casa del fascio di Pontelongo, l'edificio realizzato (1939-40)
Progetto della sede del gruppo rionale fascista Arnaldo Mussolini, Padova, (1939)
Progetto della sede del gruppo rionale fascista Arnaldo Mussolini, Padova. Altro disegno riferibile all'argomento (1939)
Progetto della sede del gruppo rionale fascista Giuseppe Montemaggi, Padova, frazione Ponte di Brenta (1939)
Progetto di casa del fascio a pianta elittica (1939)
Progetto di padiglione per l'E42 (1939)
Casa Gatto, Padova via Cristoforo Colombo angolo via Guglielmo Marconi (1939-40)
Progetto della casa del fascio di Villafranca Padovana (1939)
Progetto di casa del fascio di Polverara (1939)
Casa Doriguzzi, Padova via Nizza angolo via Gibuti (1939-40)
Progetto della casa del fascio di Belluno (1939-40)
Altri progetti per il Pnf riferibili agli anni 1938 e 1939
Ca' Franca, Selvazzano Dentro, frazione Feriole (1940-41)
Casa di vacanza Gobbato, Jesolo (riferibile al periodo)
Ca' Stella, Teolo, località Feriole (1940-41)
Apparati
Cenni biografici
Bibliografia
Referenze iconografiche
Referenze dei testi riprodotti in allegato
Abbreviazioni
Autorizzazioni alla pubblicazione di documenti.



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