Linguaggio e immagine del mondo

Lino Ponticelli

Linguaggio e immagine del mondo

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 224

ISBN: 9788846447036

Edizione: 1a edizione 2003

Codice editore: 1042.43

Disponibilità: Discreta

Il famoso personaggio di Molière, dopo avere scoperto di parlare da sempre in prosa senza saperlo, avrebbe potuto prendere atto che, sempre senza saperlo, era da sempre anche un metafisico. Questo volume mira appunto ad esplicitare la metafisica sedimentata nel linguaggio comune, ad evidenziare come essa condizioni la ricerca e il dialogo, e a chiarire come ci si possa distanziare da essa.

Lino Ponticelli insegna Epistemologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Parma. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Sull'uso di "vedere". Strutture linguistiche e strutture dell'esperienza , Borla, Roma 1994; Ermeneutica della coscienza , FrancoAngeli, Milano 1988; Epistemologia dell'interpretazione , FrancoAngeli, Milano 2001.


Parte I. L'immagine del mondo sedimentata nel linguaggio immediato
La prospettiva immediata
L'immagine immediata del mondo
Le apparenze
Superfici e apparenze
(Due usi di "Superficie"; Cose senza superfici; Apparenze di superfici e superfici di Apparenze; Apparenze di una cosa e Apparenze di sue superfici; L'esistenza delle superfici e le loro Apparenze)
L'affacciarsi delle cose nelle apparenze per l'atteggiamento immediato
(Condizioni dell'offrirsi e condizioni dell'essere delle Apparenze; Il cogliere una cosa com'è; Le condizioni ottimali dell'offrirsi delle Apparenze; Il cogliere una cosa come non è; Il cogliere una cosa "reale" ma diversa; Quando all'apparenza non è correlata una corrispondente cosa reale; La presunzione della oggettività e della intersoggettività delle apparenze illusive; L'uso di "illusione", e "illusivo"; Continuità e uguaglianza tra Apparenze in-reali e Apparenze non in-reali)
Le meta-certezze fondanti l'immagine del mondo
Linguaggio e immagine del mondo
(Meta-concetti categoriali e meta-concetti per esperienze conoscitive; Meta-certezze e meta-concetti)
Postille
(Coscienza e mondo; Sul linguaggio come strumento)
L'ipotesi che "non si percepiscono mai le cose come stanno"
(La non controllabilità diretta delle presupposizioni ingenuamente realistiche; Meta-certezze e meta-ragioni incompatibili nella immagine immediata nel mondo; Non sembra esservi un criterio soddisfacente che consenta di considerare alcune condizioni come ottimali e alcune apparenze come in-reali; Le ragioni per privilegiare alcune Apparenze (e corrispondenti condizioni); In ogni caso nulla o ben poco apparirebbe come veramente è; L'assenza di spazio per le presunte apparenze non in-reali ma oggettive; L'ipotesi che "non si percepiscono mai le cose come stanno" e che non esistano cose "reali")
Le ipotesi di illusorietà generale
(Autocontraddittorietà della ipotesi di una illusorietà generale; Incompatibilità della ipotesi di una a-crealtà generale con quelle di una illusorietà o illusorietà generale; Irriducibilità della ipotesi di una meta-illusività e a-crealtà generale a quelle di una illusorietà e illusività generale; Parlare nel caso di una meta-illusività e a-crealtà generali; Le distanze tra fcose, ffatti, ffenomeni, feventi ed fesperienze, freali e fillusori; fCose e ffatti freali e cinvolucri di capparenze; L'utilità della ricerca in un mondo non creale)
Il rimando da situazioni in cui ci si inganna a situazioni in cui non si inganna
(Annotazioni; I limiti di alcune analogie)
Parte II. I condizionamenti della ricerca e del dialogo
Nella prospettiva immediata
(I condizionamenti delle ragioni e delle certezze; Il condizionamento dei concetti Appendice: I concetti nella Neolingua del Grande Fratello)
Nella meta-immagine immediata del mondo
(Il condizionamento delle meta-certezze e delle meta-ragioni; Il condizionamento nella meta-immagine del mondo immediata)
Parte III. Oltre l'immagine immediata del mondo
La coscienza e l'oltrepassamento della prospettiva immediata
(L'inseparabilità della Coscienza dalla esperienza; La trascendenza della Coscienza; Nell'esser Coscienti-di una unione mistica tra conoscente e conosciuto?; Coscienza e linguaggio; Mondo linguistico e mondo prospettico; La trascendenza dell'ego; L'impeccabilità della Coscienza e i suoi limiti)
Il ruolo di alcuni stati d'animo e di alcune "situazioni mentali" nella chiusura e nell'oltrepassamento della prospettiva immediata
Il non raccapezzarsi
(Il non raccapezzarsi in rapporto ad un significante; Il non raccapezzarsi in rapporto ad un interrogativo)
Il dubbio
(Dubbio e ricerca filosofica; Convinzione e ricerca; Dubbio e distanziamento dalla prospettiva immediata; Il primato del non raccapezzarsi sul dubbio)
La meraviglia
(Dalla Meraviglia all'interrogazione; La Meraviglia e la ricerca filosofica; La Meraviglia e lo sconcerto; Sapere, meraviglia, sconcerto e non raccapezzarsi)
Postilla: La meraviglia in Platone e in Aristotele
Indagini sul significato e indagini sull'essenza
Ermeneutica del significato e ermeneutica dell'essenza
La chiusura all'interno di categorie non pertinenti nella ricerca filosofica
(Alcuni esempi di errori categoriali; L'oscillazione tra alternative pertinenti; La dialettica della non pertinenza)
Livelli dell'ermeneutica del significato
(Consapevolezza immediata e consapevolezza mediante del significato; Diversi livelli dell'ermeneutica del significato)
L'imporsi dell'oltrepassamento della consapevolezza e del linguaggio immediati nello sviluppo dell'analisi del significato
(L'imporsi dell'individuazione dell'essenza dei corrispettivi dei termini di una espressione)
Dall'uso prospettivale all'uso fenomenologico di alcune proposizioni con "vedere"
L'uso di "vedere" nella prospettiva immediata
(Le condizioni rilevanti; Le meta-presupposizioni; Tre usi enunciabili riconducibili sotto lo schema "(S vede O) in realtà"; Tabelle)
L'uso di "vedere" nella descrizione fenomenologica
(L'abbandono delle meta-presupposizioni e delle assunzioni come meta-ragioni; La ritrascrizione delle clausole nella prospettiva ridotta; Tre usi di enunciati riconducibili sotto lo schema "f(S vede O) in realtà)"; Tabelle)
Parte IV. Letture
Il senso comune e il mondo esterno nel Moore
La chiusura nella meta-immagine immediata del mondo nelle considerazioni del Moore
Il distanziarsi dalla meta-immagine immediata del mondo in Cartesio
(La sequela dell'interlocutore; La nuova prospettiva; Postilla. Una incoerenza in Cartesio?)
I limiti del Moore per Wittgenstein
(L'uso di "sapere" in rapporto a quelle conoscenze che caratterizzano la nostra immagine del mondo; Non si deve confondere questa sicurezza e questo stare alla base dei giochi linguistici con il sapere la verità; La "fluttuazione" della immagine del mondo; "Di questo muro maestro si potrebbe quasi dire che è sorretto dall'intiera casa"; Con Wittgenstein, oltre Wittgenstein)

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