La crisi petrolifera negli anni '80 e la consapevolezza di non potere basare la crescita del paese solo sullo sfruttamento delle limitate risorse naturali, hanno convinto la Tunisia ad optare per uno sviluppo liberista della propria economia, aprendola verso l'esterno e svincolandola dai controlli governativi.

Un riconoscimento concreto dei progressi conseguiti è rappresentato dall'accordo di associazione con l'Unione Europea, del luglio '95, primo fra tutti i paesi dell'area sud del Mediterraneo.

Le potenzialità? Turismo, agricoltura, ma oggi anche l'industria manifatturiera sono i settori che maggiormente hanno beneficiato dell'apertura agli investimenti. La politica di riforme strutturali avviata a partire dal 1986 ha aiutato la Tunisia ad incrementare la propria competitività e ad abbassare le barriere commerciali, riducendo le restrizioni agli investimenti, liberalizzando i prezzi, riformando i mercati finanziario e bancario, avviando le privatizzazioni nel settore pubblico.

Gli incentivi? L'accordo sottoscritto nel '95 con l'Unione Europea ha consentito alla Tunisia di accedere a finanziamenti e donazioni per quasi un miliardo di Euro. L'accordo prevede il progressivo smantellamento di tutte le barriere doganali, da completarsi entro il 2010. La Tunisia partecipa ai programmi Meda ed Ecip-Ec Investment Partner, volti a sostenere le riforme strutturali e l'apertura agli investimenti esteri.

Le garanzie? Crescita continua dell'economia, inflazione sotto controllo, accordo di libero scambio con l'Ue (in vigore dal primo marzo '98) che permette l'accesso in franchigia dei prodotti industriali tunisini sul mercato europeo, alta scolarizzazione e crescita moderata dei salari, forti investimenti nel settore delle infrastrutture, politica estera di grande moderazione e assenza di conflitti sociali all'interno, sono i biglietti da visita di un paese che, pur profondamente arabo, vuole agganciarsi al treno europeo.

I rischi? Molto resta ancora da fare, ad esempio, nel settore delle privatizzazioni (particolarmente osteggiate da una parte del mondo politico e religioso) e dei servizi bancari e finanziari. Pesa anche una certa lentezza della macchina burocratica statale.

Affinché il viaggio alla scoperta della Tunisia sia quindi aziendalmente proficuo, nella valigia sono indispensabili una generale conoscenza del paese e della sua cultura, nell'obiettivo prioritario di evitare spiacevoli gaffe interculturali che potrebbero pregiudicare contatti e approcci, oltre alle principali indispensabili nozioni in materia tributaria, giuridica e valutaria.

"Conoscere il mondo" è la Collana che si propone quale guida e pioniere per imprenditori che, al fine di valutare il "progetto Mercati Emergenti", vogliono conoscere le coordinate aziendali attraverso cui potersi muovere nelle nuove mete imposte dall'economia globale.