LIBRI DI ANTONIO MARIA FERRO

Antonio Maria Ferro

La bottega della psichiatria: l’operare psichiatrico a quarant’anni dalla Legge 180

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 3 / 2019

Vi è un massimo comun divisore che attraversa la psichiatria umanistica da Conolly a Bion, a Ba-saglia e a tanti altri colleghi intervenuti anche nel dibattito che la rivista Psicoterapia e Scienze Umane ha sviluppato a partire dai quarant’anni della legge 180 che ha sancito il superamento de-gli Ospedali Psichiatrici. Il massimo comun divisore è rappresentato da una cultura dell’accoglienza rispettosa e ricca affettivamente, e dalla capacità di comprendere e di curare an-dando al di là di una mera psichiatria classificatoria centrata sul sintomo. Vengono discussi due concetti: quello della "bottega della psichiatria", aperta sulla piazza che non ama cornici troppo rigide e si alimenta nella relazione col mondo circostante, e quello di una psichiatria come discipli-na di confine tra molteplici saperi ed esperienze, specialista soprattutto nella relazione con "l’Altro" (paziente, istituzione, discipline medico-biologiche, psicologiche, sociologiche).

Antonio Maria Ferro, Valentino Ferro

Paul-Claude Racamier e la bottega della psichiatria

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2012

Paul-Claude Racamier era un artista, un artigiano raffinato che ci ha in-segnato lo spazio mentale per una "bottega della psichiatria" dove teoria e pratica potessero crescere in modo sinergico, grazie all’esperienza, la sensibilità, la curiosità mai sazia propria del talento individuale dell’artigiano e della sua scuola, per noi il gruppo di lavoro/équipe. Riprendiamo tre temi tra i molteplici aspetti di analisi psicopatologica e clinica che il Maestro ha approfondito durante la sua vita e professione: 1) la terapia istituzionale ed il concetto di istituzione curata: verranno illustrate le distruttive funzioni tanatofore e le "azioni parlanti", geniali scoperte terapeutiche di Racamier, in grado di contrastarle; 2) lavoro sulla "maternalità" e sulla "maternalità psicotica". Egli sviluppa questa ricerca, tra i primi in Europa, più di cinquanta anni fa ed è stato il pioniere del concetto di ricovero congiunto madre e bambino che sperimentò nelle Unità di crisi inaugurate a Parigi negli anni ’60; 3) la comprensione dei meccanismi psicopatologici della perversione narcisistica: egli propone, proprio alla fine della sua vita, la Patologia del Quarto Tipo, la Patologia dell’agire che nega il pensiero ed il suo spazio mentale, patologia che si sviluppa negli anni ’90 e si diffonde nel primo decennio del 2000.

Giacomo Di Marco, Flavio Nosè

La clinica istituzionale in Italia

Origini, fondamenti, sviluppi

Il volume ripropone (in versione commentata) un testo storico della psichiatria italiana. Un contributo importante ancor oggi per superare l’attuale impasse dei servizi di cura e proporre una clinica istituzionale capace di dare un valore aggiunto che ne possa arricchire la terapeuticità.

cod. 1250.152

Antonio Maria Ferro, Cinzia Parodi

Forme del male

Esperienze umane e psicopatologia

Partendo dal presupposto che le forme del male sono un problema centrale non solo nella vita emotiva di ogni individuo ma anche nella riflessione di ogni società su se stessa, il testo riflette sugli aspetti “malefici” delle relazioni umane: analisi letteraria, filosofica, psicoanalitica, sociologica e psichiatrica si integrano offrendo una lettura molteplice del “male”, o meglio delle forme dei “mali”.

cod. 1217.3.5

Antonio Maria Ferro, Paolo Francesco Peloso, Luigi Ferrannini

Alcune vicissitudini del sentimento del valore altrui, della responsabilità e della colpa nell'omicidio a partire da Delitto e castigo

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2007

Partendo dall’assassinio della vecchia usuraia e della sorella in Delitto e castigo di Dostoëvskij, gli autori propongono di identificare nel sentimento del valore dell’altro, concetto prossimo a quello di empatia, un elemento che deve essere assente, o almeno temporaneamente sospeso, perché l’omicidio possa essere compiuto. Analizzano quindi le vicissitudini del sentimento del valore dell’altro, di quello della propria responsabilità e di quello della colpa in 14 diverse situazioni di omicidio o grave danno all’altra persona, alcune delle quali già prese in considerazione negli studi dedicati da Cesare Lombroso e Enrico Ferri al delitto e all’omicidio. All’affermazione di Ferri che l’assassino è in tutto diverso da noi, sul piano biologico e psicologico, gli autori contrappongono l’ipotesi che egli non sia così diverso. Si interrogano infine su come le professioni di aiuto possano entrare in contatto con queste persone e sostenerle.