LIBRI DI GIAN LUCA BARBIERI

Gian Luca Barbieri

Pensiero monodico, pensiero binario e terzità nella società ipermoderna

RICERCA PSICOANALITICA

Fascicolo: 3 / 2018

Prendendo spunto dai testi di un cantautore e dall’opera di un romanziere, l’autore analizza le forme più frequenti del pensiero nella società ipermoderna: il pensiero binario, basato su una logica schizo-paranoide, e quello monodico. Il primo costringe il soggetto a scegliere tra due opzioni alternative, apparentemente opposte ma che di fatto si legittimano reciprocamente, escludendo qualsiasi opzione terza. Il secondo è il riflesso psichico del «discorso del capitalista» di Lacan e chiude il soggetto in una spirale di godimento che non trova via d’uscita e che si oppone al desiderio. Sono due modalità di pensiero che appiattiscono la mente, boicottano la mentalizzazione, cristallizzano il campo intrapsichico e interpersonale e, a livello politico, svuotano la democrazia del suo senso autentico.

Gian Luca Barbieri

Parole di dolore, accenti d’ira. La sofferenza mentale tra psicoanalisi e letteratura

SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)

Fascicolo: 51 / 2014

The author analyses the concepts of mental suffering, anger and gratitude in the Psychoanalysis, distinguishing between the theories based on the instincts and the ones focused on the interpersonal relationships. In particular, he studies, on the one side, the ideas of Freud and Melanie Klein, and, on the other, the theories of Winnicott, Kohut, Bion and Bowlby. In the second part of the text, then, he examines some literary representations of mental suffering, anger and gratitude, with other related mental activities, like guilt and reparation. We can notice how the representation of these emotions reflects not only the cultural context in which the authors live, but also some of the deep psychic dynamics analysed by the psychoanalysis

L’autore, attraverso una revisione e un’integrazione del modello bioniano del pensiero, studia i modi in cui si costruiscono le storie. In particolare si nota che, all’interno di un unico pensiero narrativo, si distinguono due diverse forme di racconto, una caratteristica della psicoanalisi e una extra-analitica, che a sua volta comprende forme differenti che riguardano la letteratura, l’autobiografia e le narrazioni quotidiane. Ogni forma si distingue per il coinvolgimento dell’inconscio, per gli obiettivi perseguiti, per le componenti pragmatiche, per il setting e per la conoscenza e la cura di sé.

Gian Luca Barbieri

Intrecciare storie, costruire menti. Le dinamiche psichiche dei personaggi nel laboratorio letterario

COSTRUZIONI PSICOANALITICHE

Fascicolo: 26 / 2013

L’autore analizza alcuni romanzi per ricavarne osservazioni relative ai modi in cui i personaggi attivano dinamiche psichiche centrate sul riconoscimento, la mentalizzazione, il narcisismo, il rispecchiamento. Questi meccanismi contribuiscono a formare la loro identità e a strutturare le relazioni con gli altri personaggi. Lo spazio letterario è paragonabile a un laboratorio in cui vengono messi in scena, in modo quasi sperimentale, emozioni, pensieri, difese, rapporti interpersonali che riproducono quelli della vita quotidiana e costituisce uno specchio nel quale l’autore e il lettore si rispecchiano in modo empatico e attraverso il processo della meta-mentalizzazione.

Gian Luca Barbieri

La zona d’ombra dell’oggetto estetico

COSTRUZIONI PSICOANALITICHE

Fascicolo: 25 / 2013

Oggetto del contributo è la zona d’ombra del senso che si sottrae al pensiero e che trova espressione nell’opera d’arte. Tale concetto parte dal perturbante freudiano e arriva a comprendere gli "stati del Sé non traducibili nell’ordine simbolico" di Bollas e la Cosa di Lacan. L’autore introduce il concetto di "residui β" intesi come elementi β non del tutto trasformati ma nemmeno evacuati, che sono rimasti ad una fase di elaborazione parziale, incompleta e si aggirano nel pensiero come nuclei di senso oscuri, come zone d’ombra logiche ed emotive che restano un passo al di qua del pensiero e della simbolizzazione. In questa prospettiva l’arte si pone come espressione del non-ancora-pensabile e delle zone d’ombra della mente.

Gian Luca Barbieri

Tra testo e inconscio

Strategie della parola nella costruzione dell'identità

Come si può infrangere quell’approccio ingenuo che troppo spesso, e anche nella ricerca, caratterizza il modo in cui ci si accosta al testo, orale o scritto? Questo è l’interrogativo che sottende l’intero volume che, con un taglio pluridisciplinare, fa dialogare la psicoanalisi con la semiotica, la linguistica e la filologia, per penetrare negli aspetti emotivi latenti della comunicazione e negli strati profondi della significazione. I testi autobiografici, le interviste o i questionari non sono qui intesi come sintesi oggettive e del tutto attendibili da cui ricavare meri dati, ma come progetti dialogici aperti, nati all’interno di una relazione particolare e unica, percorsi da un inconscio testuale che si può scorgere in filigrana.

cod. 1240.288

Gian Luca Barbieri

Il pensiero e la speranza. Per una memoria del futuro

SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)

Fascicolo: 44 / 2012

A partire da testi profondamente diversi come il Canzoniere petrarchesco e una raccolta di scritti autobiografici di pazienti oncologiche, l’autore compie un’indagine sul concetto di speranza, in particolare sulla sua dimensione temporale e sulla sua connessione con l’attivazione del pensiero. Con riferimenti teorici eterogenei che vanno da Bloch a Borgna, da Minkowski a Marcel, da Demetrio a Bénasayag e Schmit, dalla psicoanalisi alla teologia biblica e alla sociologia, si indagano gli aspetti regressivi e quelli evolutivi della speranza considerata come proiezione del futuro nel presente che influisce sull’elaborzione del proprio passato personale. Infine si osserva come il tempo della contemporaneità sia impermeabile alla speranza, che sopravvive solo in ambiti quali la scrittura, la creatività, la lentezza, il silenzio nei quali ci si può ancora prendere cura di sé.

Gian Luca Barbieri

La zona d’ombra dell’oggetto estetico

COSTRUZIONI PSICOANALITICHE

Fascicolo: 22 / 2011

Oggetto del contributo è la zona d’ombra del senso che si sottrae al pensiero e che trova espressione nell’opera d’arte. Tale concetto parte dal perturbante freudiano e arriva a comprendere gli "stati del Sé non traducibili nell’ordine simbolico" di Bollas e la Cosa di Lacan. L’autore introduce il concetto di "residui B" intesi come elementi B non del tutto trasformati ma nemmeno evacuati, che sono rimasti ad una fase di elaborazione parziale, incompleta e si aggirano nel pensiero come nuclei di senso oscuri, come zone d’ombra logiche ed emotive che restano un passo al di qua del pensiero e della simbolizzazione. In questa prospettiva l’arte si pone come espressione del non-ancora-pensabile e delle zone d’ombra della mente36.

Gian Luca Barbieri

L’identità e il pensiero al tempo dell’sms

SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)

Fascicolo: 39 / 2010

Il saggio analizza il modo in cui l’uso dell’sms favorisce una modalità di pseudo-attivazione del pensiero che ha ricadute sulle rappresentazioni di sé, dell’altro e delle relazioni tra sé e l’altro. In quanto «tecnologia del sé» (Foucault), il telefonino orienta e modifica il pensiero in una direzione narcisistica e autocentrata per cui gran parte delle comunicazioni ha una ricaduta autoreferenziale e la persona con cui ci si relaziona è ridotta a oggetto-Sé (Kohut) con funzione speculare di conferma dell’immagine che il soggetto ha di se stesso. Il risultato è la creazione di pseudo-pensieri e una mentalizzazione di superficie che porta spesso a un’identificazione fusionale con l’altro, non riconosciuto come effettivamente altro da sé. Si realizzano quelle «identificazioni solide» di cui parla Recalcati che si connettono all’abolizione dell’inconscio da lui riscontrata nella nostra epoca.