Elias Canetti scriveva che "la cosa più pericolosa della tecnica è che essa distoglie da ciò che costituisce realmente l'uomo, da ciò che realmente gli serve".

Questo libro vuole essere una riflessione approfondita e disincantata sul ruolo che le nuove tecnologie svolgono nelle odierne società complesse. I contributi qui riportati cercano, da prospettive differenti, di fare il punto su questa vasta problematica, che investe l'economia, la politica, la società, l'uomo stesso, senza cadere nella sterile contrapposizione tra `apocalittici' ed `integrati'.

Questo lavoro è attraversato dall'esigenza di superare un vecchio luogo comune, già stigmatizzato da D.A. Norman, che riguarda la tecnica, chi la usa e la progetta, secondo il quale: "La scienza scopre I L'industria applica I L'uomo si adegua".

Il libro si propone, inoltre, di fare il punto sulla possibilità che un uso diffuso e pervasivo della tecnologia possa determinare cambiamenti nella percezione dello spazio e del tempo, investendo per questa via il tema dei localismi politici ed economici e allo stesso tempo della globalizzazione. Un ultimo tema ampiamente trattato è quello dell'innovazione, vista dal punto di vista del suo sorgere, della sua riproduzione e gestione, e delle sue conseguenze.

Salvatore Costantino è ricercatore di Sociologia e insegna Sociologia della cultura presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Palermo. È autore di numerose monografie sociologiche e di saggi sulla comunicazione e sul fenomeno mafioso. Tra le sue opere più recenti, ricordiamo: A viso aperto. La resistenza antimafiosa di Capo d'Orlando, Palermo, La Zisa, 1993; Sfere di legittimità e processi di legittimazione. Weber, Schmitt, Luhmann. Habermas, Giappichelli, Torino, 1994; Homo videns. La società che guarda. Antologia di media quotidianità e telepatologie della vita quotidiana, tra teorie, cronache e telecronache, Sigma edizioni, Palermo, 1994, Visibilità e democrazia. La comunicazione politica degli anni '90, Sigma edizioni, Palermo, 1994. Per i "Libri del tempo" Laterza ha curato il volume La mafia. le mafie (1994) con Giovanni Fiandaca. Per i nostri tipi ha curato, con Giovanni Fiandaca, La legge antimafia tre anni dopo. Bilancio di un'esperienza applicativa (1986).

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