TY - JOUR PY - 2009 SN - 1971-8454 T1 - Di che genere? JO - RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE DA - 6/15/2010 12:00:00 AM DO - 10.3280/PR2009-030001 UR - http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=39455 AU - Martini, Luisa AU - Solfaroli Camillocci, Danilo SP - 5 EP - 16 IS - 30 VL - LA - IT AB - Il termine "gener"’ indica una vasta gamma di cose o persone con caratteristiche comuni, ma differenziali rispetto ad altri gruppi. Per quanto riguarda il genere maschile e quello femminile, la letteratura mette in luce varie differenze oltre a quelle anatomiche e fisiologiche: nella percezione, nelle abilità spaziali, nelle capacità verbali, nell’aggressività e nel ciclo vitale. In parte, gli ormoni sono responsabili di queste differenze, ma la loro azione non è sufficiente a spiegarne la vastità e la variabilità. Le varie forme di gioco sociale negli animali (play fighting, chase play, play mothering) ci aiutano a renderci conto della complessa interazione di fattori ormonali e sociali nello sviluppo e nel consolidamento di queste differenze. Si rende così necessario pensare alle differenze di genere in termini di un sistema concettuale sesso-genere-sessualità che ci consenta di sfuggire alle rigide dicotomie maschile/femminile e omosessuale (proibito)/eterosessuale (permesso) per focalizzarci invece sull’interazione tra biologia e cultura, e non sul primato dell’una sull’altra. È possibile così riflettere e ridimensionare la forza degli stereotipi di genere, che tendono a mortificare l’individualità. PB - FrancoAngeli ER -