@article{44159, year={2011}, issn={1972-5140}, journal={MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA}, number={3}, volume={13}, doi={10.3280/MAL2011-003006}, title={La costruzione di significato della violenza sulla donna in contesti post-conflitto: uno studio interpretativofenomenologico su rifugiati congolesi}, abstract={Molti lasciano il paese d’origine come rifugiati dopo aver vissuto traumi gravi (torture, guerra, violenze di massa). In relazione a questi traumi, vi è la necessità di esplorare i fattori socio-culturali che, in fase di post-migrazione, non permettono la rielaborazione del trauma. I rifugiati, vittime di eventi estremi, guardano a distanza gli accadimenti del paese d’origine, che sono, però, spesso, fonte di ritraumatizzazione. Lo studio esplora in che modo rifugiati congolesi uomini, che vivono nel Regno Unito, interpretano e danno significato alla violenza sulle donne che continua a perpetrarsi nel paese d’origine. Si è utilizzato il metodo qualitativo dell’analisi fenomenologica-interpretativo. Quattro rifugiati sono stati intervistati seguendo una traccia di intervista semi-strutturata e le trascrizioni sono state analizzate secondo i principi dell’analisi fenomenologica-interpretativo. I quattro temi emersi dall’analisi sono stati etichettati: guerra e violenza, la figura della donna, violenza contro la donna e educazione. I partecipanti hanno descritto la violenza sulle donne in Congo come una ritraumatizzazione collettiva che si origina da una risoluzione della guerra non efficace e da una mancanza di educazione della popolazione locale. Nella valutazione degli effetti di traumi di massa occorre esplorare meglio in che modo i rifugiati interpretano la violenza attuale nel paese di origine come possibile fattore di rischio per un’eventuale ritraumatizzazione.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=44159}, author={Vittoria Ardino} pages={91-103}, language={IT}}