Attraverso la narrazione di un caso clinico relativo ad una famiglia ricostituita, nella quale i sintomi della figlia adolescente rimandano alla mancata elaborazione del lutto della madre morta dieci anni prima, l’articolo intende sottolineare la possibilità di servirsi, lungo il percorso della terapia familiare, di uno strumento grafico-proiettivo che permetta di affrontare con i familiari il tema del lutto in termini simbolici e quindi meno minacciosi. Lo strumento de La doppia luna, utilizzato nel percorso terapeutico qui presentato, è stato ideato specificamente per le situazioni familiari complesse, attraversate sia pure in modi differenti dal tema della perdita e dell’assenza. In appendice vengono presentati altri strumenti grafico-proiettivi, utilizzati in terapia familiare, evidenziandone area teorica di appartenenza, specificità e criteri di valutazione.