In questo articolo Matteo Selvini discute dell’approccio relazionale nei primi incontri con una richiesta di aiuto dei genitori per una patologia individuale di un figlio (quando il richiedente non è il paziente).
Come passare dal primo contatto al primo colloquio? Quali sono gli obiettivi del primo colloquio e come favorire il successivo percorso di psicoterapia? L’accoglienza della domanda è mirata a costruire un’alleanza con il paziente basata sul riconoscimento della sua sofferenza. Viene ridimensionata la classica impostazione interventista di puntare su un immediato cambiamento, per andare verso un modello di psicoterapia come procedura che passi per diverse fasi, ciascuna con suoi obiettivi, e non come serie di sedute uniche che mirino ad essere risolutive.