Il lavoro riflette sul senso che la relazione d’aiuto acquisisce nel contatto con culture altre. Partendo da un’esperienza terapeutica con un giovane tossicodipendente nigeriano, si è giunti a considerazioni più generali sulle modalità di incontro con diverse concezioni del mondo. Si è presa in considerazione una tematica comparsa durante la cura: il tamburo parlante, strumento fondante nella ritualità degli Yoruba. Quest’oggetto, emerso nei sogni e nelle fantasie, ha assunto grande forza evocativa ed stato considerato come un simbolo, secondo un approccio junghiano. L’energia, che accompagna la funzione di mediazione del simbolo ha aiutato a ricomporre il senso della frattura dolorosa connessa alla migrazione.