L’autrice riflette sulla vita e sulle opere di Sabina Spielrein e di Otto Gross, due pionieri della psicoanalisi, segnati dalla comune, tragica sorte di vedere il proprio pensiero sacrificato in nome della causa psicoanalitica. L’autrice esplora inoltre le radici storiche della applicazione clinica della psicoanalisi, ed esamina le iniziali, feroci polemiche mosse alla nuova tecnica da parte di Aschaffenburg.