L’influenza di Lewin sulla psicologia di comunità può essere rivitalizzata se si supera la genericità che continua a caratterizzare la sua eredità. Si propone a tal fine una riflessione sulla centralità in Lewin del problema del cambiamento che, da una parte, si connette alla sua concezione di psicologia galileiana e rinvia inoltre al rapporto con la dinamica psicologica e quindi a quello con Freud rimosso dalla psicologia sociale accademica dall’altra, essendo il cambiamento non solo spiegato ma prodotto, porta alla ricerca-azione. Le radici teoriche di quest’ultima il rapporto tra teoria e pratica rinviano a una tradizione di pensiero rappresentata: oltre che da Galileo, da autori quali Bacone e Vico e che, attraversando la filosofia moderna, ha trovato la sua più compiuta realizzazione nel marxismo. Si pone allora la questione del rapporto di Lewin con il pensiero marxista e con la Scuola Storico Culturale: rapporto che, come si argomenta, non può essere rimosso o escluso. La riscoperta delle radici teoriche della ricerca-azione, insieme al superamento delle rimozioni e alla accettazione della eterodossia della psicologia scomoda di Lewin possono rendere più efficace il suo contributo alla psicologia di comunità.