L’ultima sfida: invecchiare, morire e individuarsi

Titolo Rivista STUDI JUNGHIANI
Autori/Curatori Richard Carvalho
Anno di pubblicazione 2010 Fascicolo 2010/31 Lingua Italiano
Numero pagine 20 P. 7-26 Dimensione file 618 KB
DOI 10.3280/JUN2010-031002
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Questo lavoro tratta della psicoterapia di una donna che passava da ciò che Waddel (1998) avrebbe chiamato "l’età più avanzata" a un'"età successiva", con quest’ultima intendo l’inevitabile declino verso il morire e la morte. Per quanto sgraditi possano essere tali sviluppi per l’individuo, essi sono nondimeno l’attività del soma, e quindi attività del sé, deintegrate. Gran parte del lavoro psicoterapeutico fu centrato sul compito di rendere la paziente capace di entrare in relazione e accettare i correlati emotivi di tale processo, che lei tendeva a non riconoscere come proprio e a negare attraverso una scissione tra corpo e mente che comportava una relazione interna depressiva che durava da lungo tempo. L’aiutare il contatto con se stessa le permise un più forte senso di compagnia interna e di pace, e forse facilitò un più semplice processo del morire, che comportò un sé riconciliato con se stesso piuttosto che estraneo. Da un punto di vista tecnico, l’approccio implicò una grande concentrazione sulla relazione intrapsichica piuttosto che sulla relazione paziente-analista, e ciò viene brevemente discusso nei termini del lavoro di Armando Ferrari, morto anche lui poco prima che questo lavoro venisse presentato per la prima volta, e al quale viene in parte dedicato.;

Keywords:Morte, depressione, deintegrazione, morire, Ferrari, Matte Blanco, vecchiaia, Sé

Richard Carvalho, L’ultima sfida: invecchiare, morire e individuarsi in "STUDI JUNGHIANI" 31/2010, pp 7-26, DOI: 10.3280/JUN2010-031002