Obiettivo del saggio è di esplorare se esista la possibilità di una organizzazione logico-razionale della realtà, a partire dalle riflessioni che su questo tema Alfred Schütz ha proposto in The Problem of Rationality in the Social World (1943). Si mostra come per Schütz non risulti affatto agevole un’applicazione dei principi della logica tradizionale alle dinamiche che caratterizzano la realtà quotidiana. Soltanto attraverso le categorie tipizzanti proprie della scienza l’osservatore potrà «far tornare i conti» di una realtà che altrimenti non potrebbe apparire perfettamente logica, non mettendo così in discussione la validità del metodo razionale, ma d’altro canto pagando il prezzo di ridurre il mondo sociale a un teatro di marionette. Una sorta di «burattini semi-animati» che eseguono in modo coerente e razionale tutto ciò che le categorie tipologiche della scienza, dall’alto della loro dimensione puramente concettuale, impongono loro.