Il reddito minimo garantito nell'Unione europea: dalla Carta di Nizza alle politiche di attuazione

Titolo Rivista GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI
Autori/Curatori Giuseppe Bronzini
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2011/130 Lingua Italiano
Numero pagine 21 P. 225-245 Dimensione file 499 KB
DOI 10.3280/GDL2011-130002
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Il diritto al reddito minimo garantito è un diritto fondamentale di matrice europea perché così riconosciuto sia dalla Carta di Nizza che dalla Carta sociale europea. Inoltre, le policies dell’UE lo hanno da tempo previsto come base per la lotta all’esclusione sociale sino ad integrarlo nel 2007 nei principi comuni di flexicurity, asse di riferimento anche per la nuova Strategia 2020, che ha preso il posto della Lisbon Agenda. La natura di diritto sociale fondamentale, diretto a salvaguardare la dignità della persona, come precisato in alcune recenti Risoluzioni del Parlamento europeo, esclude modalità irragionevolmente condizionate e lesive dell’autonomia delle persone nella garanzia delle prestazioni. Nonostante le univoche indicazioni sovranazionali l’Italia è l’unico Paese dell’UE, insieme a Grecia ed Ungheria, a non avere alcuno schema di reddito minimo. Solo le Regioni hanno cercato di rispondere alle ripetute sollecitazioni dell’Unione, in particolare la Regione Lazio, con un provvedimento del 2009, ormai decaduto. Tuttavia, le emergenze determinate dalla crisi economica e dell’euro potrebbero spingere l’Unione ad adottare una normativa propria e vincolante che rafforzi la solidarietà e la coesione sociale interna.;

Keywords:Unione europea; Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; <i>Flexicurity</i>; Reddito minimo garantito; Inclusione sociale; Dignità

Giuseppe Bronzini, Il reddito minimo garantito nell'Unione europea: dalla Carta di Nizza alle politiche di attuazione in "GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI " 130/2011, pp 225-245, DOI: 10.3280/GDL2011-130002