Quando incontriamo gli studenti nel nostro progetto di confronto tra il carcere e le scuole, ci sono testimonianze di detenuti che si sono fatti trent’anni e più di galera, che hanno attraversato gli anni prima e dopo la riforma penitenziaria, ed erano comunque "delinquenti veri", perché in quegli anni andavano in galera i delinquenti. Poi mi guardo intorno e ascolto le testimonianze di altri detenuti, che sono entrati in carcere in questi ultimi anni, e vedo quelli che arrivano da situazioni di difficoltà o di esclusione, i tossicodipendenti, i migranti, ma anche tanti "turisti", come li chiamano gli altri detenuti, cioè i cittadini comuni, i "regolari" che finiscono sempre più spesso in galera, per reati in famiglia, per la droga, per l’incapacità di affrontare i conflitti in modo equilibrato.