Questo articolo affronta il tema del campo originario dell’esperienza umana. Si tratta di esperienze che precedono il nascere delle immagini e in cui ancora non esiste differenziazione tra opposti, né tra soggetto e oggetto. L’Autrice, che muove le sue formulazioni a partire dalla sua esperienza clinica, sostiene che prima che le immagini possano essere esperite, il soggetto deve scoprire i suoi limiti. L’articolo mette a fuoco le caratteristiche che un lavoro analitico deve avere per permettere all’immagine di emergere. Innanzi tutto l’analista deve sostenere la percezione dell’esperienza del paziente senza etichettarla in modo affrettato. Il paziente attraverso il transfert può manifestare il proprio modo di funzionare in una relazione significativa di cui ci si può fidare. L’analisi è di conseguenza il vivere nella propria carne il dramma o l’esperienza dell’altro, altrimenti non potrà esservi trasformazione e quindi cura.
Keywords: Transfert/controtransfert, psicoide, memoria implicita, accoglienza, limite, pre-rappresentazionale