L’articolo propone alcune riflessioni sull’influenza delle nuove tecnologie digitali sul modo di pensare, di conoscere e di comunicare. Il virtuale determina una consistente modificazione della qualità della presenza, che si manifesta in nuovi modi di rappresentare la realtà e di entrare in relazione. L’Autrice paragona la Rete a una "mente collettiva" e si interroga sulle vicissitudini dei processi immaginativi individuali nell’era attuale. Particolare attenzione viene data alla peculiarità delle relazioni che si instaurano attraverso Facebook e più in generale alla comunicazione nell’era digitale, evidenziandone luci ed ombre. L’aspetto centrale messo in rilievo, specialmente rispetto all’emergere di nuove patologie, è l’assenza del corpo nelle relazioni virtuali. La capacità di ritornare al corpo, di incarnare le esperienze vissute in Rete, determina quel momento riflessivo che si configura come essenziale per "fare anima". Solo attraverso l’integrazione fra mente e corpo possiamo esperire la Rete come un’immagine viva dell’inconscio collettivo che si dispiega nella contemporaneità, donando forma e significato a ciò che sperimentiamo nella realtà virtuale.
Keywords: Digitale, Rete, immagine, corpo, Facebook, nuove patologie, relazioni virtuali