Le fortificazioni napoletane tra dismissione e valorizzazione (1860-1939)

Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Andrea Pane, Valentina Russo
Anno di pubblicazione 2013 Fascicolo 2012/136 Lingua Italiano
Numero pagine 41 P. 123-163 Dimensione file 1769 KB
DOI 10.3280/SU2012-136005
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La dismissione, la trasformazione e la valorizzazione delle fortificazioni costituiscono, anche per Napoli, temi trainanti nell’evoluzione urbana tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo. Nella prima parte del saggio, incentrato sul periodo post-unitario, sono approfondite le motivazioni psicologiche, sociali ed economiche connesse all’annullamento di simboli "negativi" che conducono alla riconfigurazione di ampie parti urbane: a tale quadro d’insieme possono riferirsi gli interventi di tabula rasa effettuati sulla cinta bastionata circostante Castelnuovo dalla fine del XV secolo. Lo smantellamento dei bastioni e delle fabbriche di uso militare racchiuse nel recinto fortificato assume un ruolo centrale nella configurazione della città del Novecento e, con essa, della piazza Municipio, come confermano anche disegni di legge e dibattiti parlamentari avviati fin dal 1861. La seconda parte del saggio affronta le vicende delle mura aragonesi, che saranno oggetto di interventi di demolizione e trasformazione a partire dalla metà del XIX secolo, per giungere ad una fase di progressiva presa di coscienza del loro valore. Dall’apertura della nuova via dei Fossi fino alla liberazione di porta Capuana, si evidenzia il progredire di un atteggiamento che da una sostanziale condanna delle fortificazioni, intese come ostacoli all’espansione urbana, muove verso una loro valorizzazione, ancorché fondata sulla prassi dell’isolamento del "monumento", conducendo, come nel caso di porta Capuana, all’estraniazione di un ambiente stratificato da molti secoli.;

Keywords:Napoli Fortificazioni Dismissione Valorizzazione

Andrea Pane, Valentina Russo, Le fortificazioni napoletane tra dismissione e valorizzazione (1860-1939) in "STORIA URBANA " 136/2012, pp 123-163, DOI: 10.3280/SU2012-136005