L’articolo riporta l’esperienza di un gruppo di psicoterapia ad orientamento gruppoanalitico, composto da pazienti con lunga storia di grave patologia mentale, creato all’interno del CSM Perugia-Bellocchio di Perugia. L’obiettivo del gruppo è di restituire voce a quei pazienti psicotici, che hanno sempre avuto poche possibilità di farsi ascoltare. Ri-dare voce significa anche ri-dare dignità a chi è stato completamente spersonalizzato dalla vita istituzionale. L’articolo descrive il setting del gruppo ed esplicita come alcune "regole" siano state adattate al fine di rendere lo spazio gruppale il più possibile fruibile. Viene anche riportato come nel corso del tempo, è apparsa indispensabile l’introduzione progressiva di nuove variabili, per attivare cambiamenti evolutivi capaci di incidere sulle dinamiche del gruppo. La scelta di un setting "contenitivo" ma caratterizzato anche da elementi di mobilità è nata dalla necessità di introdurre nuovi stimoli e permettere ai membri del gruppo di affrontare tematiche altrimenti molto lontane dalla loro coscienza, ma comunque presenti. L’esperienza svolta suggerisce che i pazienti, anche quelli più "regrediti", trovano nel gruppo gruppoanalitico una condizione esistenziale che, attraverso esperienze condivise, induce nuovi pensieri e connessioni permettendo di dare continuità narrativa ad elementi frammentati di esistenze discontinue.
Keywords: Psicoterapia, gruppoanalisi, psicosi, gruppo omogeneo, istituzione, setting.
Ingrid Hugnet, Gemma Bolognini, Daniela Marcucci, Paola Pedrotti, Bruno Chipi, in "GRUPPI" 3/2012, pp. 65-78, DOI:10.3280/GRU2012-003005