Sullo sfondo della necessità sempre più sentita di un dialogo tra i paesi europei e islamici (almeno quelli più vicini al continente), il lavoro analizza i tratti salienti della forma di governo e delle autonomie locali previste nella Costituzione tunisina del 2014. L’analisi della forma di governo semi-presidenziale tunisina si incentra soprattutto sui complessi equilibri tra Parlamento, Capo del Governo e Presidente della Repubblica, evidenziando i caratteri innovativi del testo costituzionale, ma anche le estese possibilità di conflitto istituzionale tra gli organi costituzionali di vertice. L’analisi della disciplina del decentramento rileva le importanti innovazioni introdotte dal testo del 2014, ma evidenzia anche i rischi derivanti dai grandi margini di manovra lasciati al legislatore nell’attuazione concreta del disegno autonomico