L’articolo analizza il processo di positivizzazione dei diritti fondamentali europei nel quadro dei ‘nuovi’ trattati (di Lisbona) sull’Unione e le più significative dinamiche del costituzionalismo ‘a più livelli’. In questo quadro, sono affrontate le problematiche dell’effettività dei diritti costituzionali, soprattutto dei diritti sociali, a seguito della costituzionalizzazione della regola del pareggio di bilancio, fortemente voluta dalle istituzioni europee per contrastare la crisi economica nei Paesi membri dell’Unione. Nel nuovo quadro costituzionale, infatti, si registra una significativa perdita di consistenza dei diritti sociali, in quanto diritti fondamentali, a favore delle regole europee sulla stabilità monetaria. La Corte costituzionale nazionale, nel bilanciare le esigenze di finanza pubblica con quelle della protezione dei diritti fondamentali, genera effetti di regressione dei diritti fondamentali sociali, il cui limite di garanzia viene fissato nel solo ‘nucleo essenziale’ della garanzia costituzionalmente prevista. In questo quadro, la crisi dello Stato sociale nazionale e una significativa incertezza sul futuro dell’Europa costituiscono lo scenario che si presenta all’osservatore e allo studioso.