Un padre rifugiato e uno che ha adottato due ragazzi rifugiati rimasti senza padre: attraverso due storie di esperienze sul campo, gli Autori danno voce al comune vissuto traumatico che viene affrontato non come aspetto invalidante che imprigiona nella dimensione di vittime, ma in quanto passaggio attraverso il dolore per trovare una nuova consapevolezza delle proprie forze. I programmi ufficiali per i rifugiati spesso trascurano i padri ritenuti forti per definizione e non bisognosi di aiuto. L’intervento messo in atto restituisce loro attenzione e crea le condizioni per attivarne le risorse.
Keywords: Padri rifugiati, trauma, immigrazione, vulnerabilità, resilienza, relazioni di aiuto.