L’Articolo propone un’interpretazione in chiave analitica della fiaba coreana intitolata ChunHyang, dal nome dell’eroina della storia; il racconto narra le vicissitudini di una ragazza bella e saggia, ChunHyang, figlia di una cortigiana e di un magistrato, promessa sposa del giovane MongRyong, costretta a lottare contro il potente e dispotico funzionario del Re che vorrebbe farne la propria concubina. Nel dipanarsi della vicenda, che si svolge secondo tòpoi comuni ai racconti fiabeschi, compreso il lieto fine, s’incontrano personaggi maschili e femminili che vengono interpretati dal punto di vista della psicologia analitica come produzioni psichiche autonome, immagini archetipiche. La relazione tra la protagonista e queste figure si traduce simbolicamente nella relazione tra la coscienza e i contenuti psichici inconsci ai quali esse danno un volto; dalla coniunctio oppositorum, rappresentata nella fiaba dal matrimonio tra ChunHyang e MongRyong, scaturirà l’esperienza simbolica trasformativa. Con sguardo attento alla condizione femminile, l’articolo auspica che le donne moderne giungano a stabilire un’analoga generativa connessione sia con il proprio mondo psichico interno che con la vita cosciente collettiva, al fine di dare spazio alla propria tendenza individuativa.
Keywords: Fiaba, spiritualità femminile, inconscio collettivo, coniunctio oppositorum, Anima, Animus.