La proclamazione del Pilastro sociale europeo ha rilanciato il dibattito sulla creazione di misure volte a migliorare la dimensione sociale dell’Unione europea. In più, il contesto di crisi dimostra come sia necessario l’intervento dell’Unione per contribuire alla modulazione degli schemi di reddito minimo garantito in una prospettiva multilivello di contrasto alla povertà con azioni sia legislative a carattere vincolante, quale può essere una direttiva sui redditi minimi indirizzata all’integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro, sia attraverso la promozione di schemi sovranazionali di reddito minimo per facilitare l’uso della libera circolazione dei cittadini europei. Il presente contributo esamina le criticità che impediscono l’adozione di una direttiva in materia e la realizzazione di un reddito minimo europeo per i cittadini migranti che non lavorano nel momento in cui esercitano il diritto alla libera circolazione.