La presente analisi offre una lettura critica della l. n. 26/2019 (Norme in materia di Reddito di cittadinanza). Il saggio, dopo una breve descrizione della misura, riconducibile fra quelle che si inseriscono sia nel diritto di assistenza che nel diritto-dovere al lavoro, si sofferma su tre aspetti problematici della novella normativa: le discriminazioni indirette nei confronti dei residenti extracomunitari; le sanzioni penali in materia, giudicate irragionevoli alla luce di un tertium comparationis; le sanzioni indirette di matrice paternalistica che stigmatizzano il povero in quanto tale. Sullo sfondo, il rischio che il ‘nuovo’ welfare scivoli in un workfare.