La libertà di espressione nel cyberspazio è minacciata non soltanto dalle ingerenze stata-li, ma anche e soprattutto dai poteri privati rappresentati da tech companies come Facebook, Twitter e Google. Esse hanno costruito nel tempo un sistema oligopolistico di private gover-nance dei contenuti che transitano nelle loro piattaforme. Lungi dal legittimare l’ascesa dei nuovi sovrani digitali quali padroni assoluti delle comunicazioni in Rete, è compito della politica guidare il mutamento tecnologico, dandogli un senso che lo mantenga entro i binari tracciati dai princìpi costituzionali
Keywords: Libertà di espressione, poteri privati, censura digitale, costituzioni sociali