Ho incontrato Monia Andreani durante i miei studi presso l’Università Carlo Bo a Urbino. A quel tempo lavoravo da diversi anni presso l’Ufficio Rifugiati del Co-mune di Milano. Una volta concluso il ciclo universitario, Monia, consapevole delle forti connessioni professionali e dei modelli relazionali della Rete sulle vulne-rabilità del Comune di Milano, mi ha chiesto di farne parte. Si è concentrata sull’argomento da sviluppare e sul processo di lavoro da intra-prendere per perseguire l’obiettivo di scrivere un libro, con contributi multipli, basa-to su lingue diverse e diversi codici deontologici, nel tentativo di integrare il sistema giuridico, medico, lingue psicosociali e antropologiche. Ha svolto il ruolo di facilitatrice in questo tentativo di contaminazione intellettuale ed è stata il pilastro del processo di ampliamento della visione. Monia è morta nel maggio 2018, nel Mar Mediterraneo, a causa di un’emorragia cerebrale: un’immagine evocativa delle battaglie sociali che ha combattuto come accademica, intellettuale e attivista.
Keywords: Immigrazione, Rifugiati, Rete