L’articolo analizza la fine del dominio nazista nel Wartheland, territorio della Polonia occidentale incorporato nel Terzo Reich nel 1939. Il Gauleiter Arthur Greiser promosse la germanizzazione dell’area mediante il trasferimento dei Volksdeutsche, l’espulsione dei polacchi e lo sterminio degli ebrei. Nel 1945 l’avanzata dell’Armata rossa nel Wartheland determinò una vasta migrazione forzata; vengono analizzati i piani predisposti per l’evacuazione della popolazione, il loro carattere ideologico-propagandistico, le direttrici e le modalità di fuga dei civili. Attraverso l’analisi delle relazioni che i funzionari locali inviarono alla cancelleria del partito nazista, vengono ricostruite la fallimentare mobilitazione della Volkssturm, il cinismo e l’irresponsabilità di Greiser e la dissoluzione dell’amministrazione nazista. La fuga dei profughi tedeschi fu inasprita dalla violenza sovietica, dalla concomitante ritirata della Wehrmacht e dall’ostilità dei polacchi; non meno difficile si rivelò l’assistenza dei profughi nel Reich, dove furono accolti con diffidenza.
Keywords: Wartheland, Arthur Greiser, profughi tedeschi del 1945, Volksdeutsche, migrazioni forzate, Volkssturm