Alla nota interpretazione moralistica secondo cui i terroristi sarebbero i cattivi che combattono contro i buoni e il terrorismo l’espressione delle forze del Male, si coniuga l’opinione più raffinata di alcuni esperti di scienze del comportamento per i quali i terroristi sarebbero individui mentalmente malati. Studi multidisciplinari rivelano invece che i fattori sono molteplici, tra cui quelli economici, politici, religiosi, sociologici, e solo in ultima analisi psicologici. Poiché il terrorismo solleva quesiti essenziali che non riguardano il profilo psicologico del terrorista né in modo particolare la dinamica paranoica del gruppo terrorista, ma quali dinamiche sociopolitiche favoriscono il fenomeno, cosa esprime politicamente il gesto del terrorista e che ruolo gioca nella dinamica dei conflitti contestuali, in questo articolo si sostiene la tesi che il terrorismo non possa essere spiegato né capito ricorrendo a variabili psicologiche o biologiche. [Parole chiave: terrorismo, terroristi-suicidi, motivazioni, guerra, fodamentalismo]