LIBRI DI SILVIO GAMBINO

La ricerca ha estratto dal catalogo 21 titoli

Con l’incorporazione della Carta dei diritti fondamentali nei ‘nuovi’ trattati dell’Unione si registra una più compiuta positivizzazione dei diritti fondamentali (civili e sociali) ma non può ancora affermarsi che i cataloghi di tali diritti corrispondano ai (più evoluti) cataloghi dei diritti tutelati dalle costituzioni nazionali. La giurisprudenza in tema di rapporti fra diritti sociali e libertà economiche eurounitarie lo chiarisce bene, al contempo sollevando la complessa questione della pretesa primazia generalizzata del diritto primario dell’Unione su quello costituzionale nazionale, che ha già trovato prime risposte nella ‘dottrina dei controlimiti’ da parte delle corti costituzionali europee e più di recente una innovativa giurisprudenza del Giudice costituzionale interno volta a valorizzare il giudice nazionale come ‘giudice europeo’ nella promozione del ‘dialogo’ fra le corti. In tale quadro, non può negarsi che, se la disciplina eurounitaria dei diritti sociali non contrasta, di certo non corrisponde, nel fondo, alla sua concezione negli ordinamenti costituzionali nazionali a base sociale. A fronte di un simile quadro, ora dischiuso dal multilevel constitutionalism ma non ancora pienamente appagante, parrebbe che la natura imprecisa e incerta di talune disposizioni della Carta europea dei diritti fondamentali potrebbe essere superata con una loro innovata positivizzazione in un più compiuto catalogo di diritti sociali, all’interno di una rivisitata Carta dei diritti fondamentali. La ‘circolazione dei diritti’ e, più in generale, lo stesso ‘processo di integrazione europeo’ ne potrebbero utilmente beneficiare.

Dopo qualche cenno (anche di tipo metodologico) sulle problematiche evolutive del regionalismo nel primo dopoguerra repubblicano, nel contributo sono analizzate - anche in una prospettiva comparata con le omologhe forme di decentramento territoriale dei poteri osservabili negli Stati europei a forma regionale e in quelli a forma federale - alcune delle problematiche del riparto dei poteri alla luce dei venti anni successivi alle riforme costituzionali del Titolo V, per interrogarsi conclusivamente sui nuovi rapporti venutisi a determinare fra autonomia politica regionale, impatto della crisi economica, integrazione europea e problematiche di effettività dei diritti, soprattutto (sociali ma non solo).

Silvio Gambino

Metodo comparativo e tradizioni costituzionali comuni

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 1 / 2021

Muovendo da una recente ricerca sistemologica e dal dibattito sul metodo comparativo, il contributo propone previamente una riflessione sulla validità euristica delle categorie tipolo-giche del diritto comparato privato e pubblico, e sulla loro utilizzabilità nell’indagine dei fenomeni di trans-nazionalizzazione e di globalizzazione. Nella stessa prospettiva, l’analisi si sofferma sui tentativi di "deformalizzazione’ della scienza giuridica classica (soprattutto costituzionale), nella prospettiva di un approccio realista maggiormente attento alle tematiche del diritto vivente e dei soggetti concreti dell’ordinamento giuridico. L’analisi affronta quindi le tematiche che hanno caratterizzato la formazione del diritto primario dell’Unione e al suo interno l’apporto della Corte di giustizia al riconoscimento per via giurisprudenziale di diritti fondamentali al livello europeo, avvalendosi a tal fine delle "tradizioni costituzionali comuni agli stati membri dell’Unione". Nelle conclusioni si propone, infine, un interrogativo relativo al diritto di formazione giurisprudenziale della Unione in materia di tutela dei diritti fondamentali. Tale formazione porta infatti a chiedersi, in chiave sistemologica, se si tratti di una peculiarità dell’ordinamento europeo, ovvero di un caso esemplare (case study) destinato a influenzare, se non anche l’origine, gli sviluppi degli ordinamenti giuridici a livello globale in questa materia.

"Rappresentanza politica" e "sovranità popolare" si offrono al costi-tuzionalista come le due principali tematiche teoriche che aiutano a qualificare le manifestazioni istituzionali/costituzionali ormai bisecola-ri della democrazia liberaldemocratica moderna, che ritrova le pro-prie origini storiche negli eventi rivoluzionari francesi di discontinuità con lo Stato assoluto e il proprio sviluppo nelle forme della democra-zia sociale e partecipativa del costituzionalismo del secondo dopo-guerra. La riflessione proposta al lettore muove dal modello costitu-zionale italiano - che si propone come fortemente innovativo in ragio-ne della valorizzazione della sovranità popolare e delle forme politiche del suo esercizio (incentrate sul ruolo centrale svolto dal concorso partecipativo dei partiti politici alla determinazione della politica na-zionale) - per coglierne, nel seguito, l’evoluzione osservabile nell’ambito della vita democratica interna agli stessi e con riguardo al condizionamento concreto delle istituzioni pubbliche da essi svolto. È in tale prospettiva che il contributo si ripropone due interrogativi, chiedendosi, dapprima, se sia possibile - nel quadro della trasforma-zione e della crisi dei partiti - una ‘democrazia senza partiti’, e per in-terrogarsi successivamente - in una prospettiva di analisi di tipo com-paratistico aperta ai Paesi di democrazia pluralista al di qua e al di là dell’Oceano - se gli interventi sugli istituti della democrazia costitu-zionale (anche di tipo manipolativo) non dischiudano scenari preoc-cupanti di una ‘democrazia assediata’ che si conforma viepiù nel tem-po alle esperienze di ‘democrazia illiberale’ (nella esperienza italiana, allo stato, solo statu nascenti).

Silvio Gambino

I diritti fondamentali fra ‘Carta dei diritti UE’ e "costituzionalismo multilivello"

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 1 / 2020

L’articolo esamina la protezione dei diritti fondamentali nella prospettiva del processo di in-tegrazione europea e delle sue relazioni con l’ordine costituzionale interno nel quadro del costituzionalismo multilivello. In tale contesto, recenti nuovi indirizzi della giurisprudenza costituzionale sottolineano come il giudice nazionale ordinario sia chiamato a occupare un ruolo di crescente importanza nei rapporti con il Giudice costituzionale e nel dialogo con il Giudice dell’Unione (CGUE). Tali indirizzi restituiscono una nuova centralità alla ‘dottrina dei controlimiti’ rispetto alla dottrina della CGUE sul primato del diritto dell’Unione con riguardo alle disposizioni costituzionali in tema di principi e di diritti fondamentali. In tale prospettiva, il testo esamina sia il tema dei rapporti fra libertà fondamentali economiche e processo di integrazione europea sia solleva interrogativi sul livello di protezione giurisdi-zionale di tali libertà fondamentali fra costituzioni nazionali e diritto primario dell’Unione.

Alessandra Algostino, Fabio Longo

Per un costituzionalismo esigente

Scritti in onore di Alfonso Di Giovine

Il volume vuole essere un omaggio al Professor Alfonso Di Giovine, di cui viene ricostruita la biografia accademica, attraverso le parole dei compagni di viaggio torinesi, e si presentano i sei pilastri della sua ricerca scientifica, al fine di restituire la profondità e complessità del suo pensiero.

cod. 2000.1543

Il testo intende presentare le principali tematiche oggetto del Convegno su "Costituzione, reddito minimo garantito, pilastro europeo dei diritti sociali" (Cosenza, 8-9 aprile 2019), con riguardo ai profili sia di diritto interno che di diritto dell’Unione. A tal fine viene dappri-ma evocato il quadro dei principi costituzionali a sostegno del diritto al lavoro, all’eguaglianza sostanziale e alla "esistenza libera e dignitosa", di cui il reddito minimo ga-rantito costituisce una misura legislativa attuativa, facendo specifico richiamo alle note tesi del Mortati su tale misura come possibile "risarcimento per mancato procurato lavoro". Ulteriori considerazioni vengono quindi svolte in tema di diritti sociali al livello di Unione, per sottolinearne le asimmetrie rispetto ai principi e diritti fondamentali costituzionali nazio-nali.

Renato D'Amico, Andrea Piraino

Per la Macroregione del Mediterraneo occidentale

Frutto di un importante Convegno internazionale svoltosi a Palermo nel 2017, il volume vuole lanciare l’idea della costituzione della Macroregione del Mediterraneo occidentale, collocandosi, dunque, nel quadro di quella «Strategia macro-regionale» che, nell’ambito del più generale obiettivo della cooperazione territoriale, rappresenta un laboratorio sperimentale dell’integrazione europea.

cod. 1263.13

Nella fase attuale di integrazione europea, molti interrogativi vengono sollevati con riguardo sia alle problematiche giuridiche e politiche poste dalla sua evoluzione, sia alle prospettive future per quanto concerne il superamento delle ragioni della crisi dello Stato sociale. Nel quadro di un’analisi sulla forma di Stato nel costituzionalismo contemporaneo più recente, il contributo propone una riflessione sulla problematicità dei rapporti fra garanzia dei principi e dei diritti costituzionali nazionali e primato dei principi europei di stabilità economica. In tale quadro, muovendo dalla concezione normativa del costituzionalismo, l’analisi affronta le problematiche di effettività dei diritti sociali, evidenziando la crisi del modello di Stato sociale nell’ordinamento italiano e in quello europeo. La possibilità di superamento di una simile problematicità impone che le istituzioni dell’Unione prendano coscienza dello stato di crisi in cui attualmente versano, per determinarsi con nuove e più adeguate misure di governance idonee a superare in modo meno occasionale di quanto non sia fin qui avvenuto le ragioni della crisi in atto

Silvio Gambino

Diritti e Stato sociale. Quale futuro europeo?

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 2 / 2015

L’articolo analizza il processo di positivizzazione dei diritti fondamentali europei nel quadro dei ‘nuovi’ trattati (di Lisbona) sull’Unione e le più significative dinamiche del costituzionalismo ‘a più livelli’. In questo quadro, sono affrontate le problematiche dell’effettività dei diritti costituzionali, soprattutto dei diritti sociali, a seguito della costituzionalizzazione della regola del pareggio di bilancio, fortemente voluta dalle istituzioni europee per contrastare la crisi economica nei Paesi membri dell’Unione. Nel nuovo quadro costituzionale, infatti, si registra una significativa perdita di consistenza dei diritti sociali, in quanto diritti fondamentali, a favore delle regole europee sulla stabilità monetaria. La Corte costituzionale nazionale, nel bilanciare le esigenze di finanza pubblica con quelle della protezione dei diritti fondamentali, genera effetti di regressione dei diritti fondamentali sociali, il cui limite di garanzia viene fissato nel solo ‘nucleo essenziale’ della garanzia costituzionalmente prevista. In questo quadro, la crisi dello Stato sociale nazionale e una significativa incertezza sul futuro dell’Europa costituiscono lo scenario che si presenta all’osservatore e allo studioso.

L’articolo, incentrato sulle dinamiche evolutive del processo di integrazione europea alla luce del riconoscimento del valore giuridico della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, prende in esame le problematiche relative al rapporto fra primato del diritto dell’Unione e diritto costituzionale nazionale, evidenziando opportunità e limiti dei diritti di cittadinanza europea alla luce delle innovative disposizioni sancite nell’art. 53 della Carta. Queste disposizioni, prevedendo forme di protezione dei diritti e delle libertà secondo lo standard di protezione più elevato "pro individuo" quale previsto nelle costituzioni nazionali, nel diritto dell’Unione e nella CEDU ("multilevel contitutionalism"), lasciano aperta la questione concernente la pretesa "primauté" generalizzata del diritto dell’Unione sul diritto costituzionale nazionale riguardo agli stessi principi e diritti fondamentali, come dimostrano alcuni noti casi giurisprudenziali in materia di rapporti fra libertà economiche al livello europeo e corrispondenti libertà/diritti costituzionali nazionali, così come in materia di mandato di arresto europeo

Silvio Gambino

Diritti e cittadinanza (sociale) nelle costituzioni nazionali e nell’Unione

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 2 / 2013

L’articolo affronta il tema dei diritti sociali, della loro disciplina (costituzionale o solo legislativa) e relativa evoluzione nel quadro del costituzionalismo europeo, italiano, e nel processo di integrazione europea. La tematica viene approfondita nell’ottica delle problemi posti dalla crisi economica e dalle trasformazioni costituzionali imposte in sede europea ai Paesi membri. L’equilibrio di bilancio, ora costituzionalizzato nella gran parte dei questi Paesi, si pone, infatti, come limite alla discrezionalità dei legislatori nazionali, con il rischio di contrazione dei servizi pubblici e conseguenti riflessi sui livelli essenziali delle prestazioni in materia di diritti civili e sociali in termini di esistenza dignitosa e standard assistenziali. L’articolo affronta, infine, il tema dei rapporti fra diritti sociali, esigenze del mercato e processo di integrazione europea. Si tratta di comprendere bene se tale processo, così come attualmente configurato, non condizioni la piena garanzia della protezione costituzionale nazionale al diritto del lavoro e al lavoro. Alcuni recenti indirizzi giurisprudenziali della Corte europea di giustizia pongono interrogativi e dubbi sotto tale profilo; per questa ragione, merita attenzione il tema delle tutele giurisdizionali dei diritti fondamentali fra costituzioni nazionali e nuovi trattati ‘europei’

Silvio Gambino, Walter Nocito

Governance europea dell’economia, crisi degli. Stati e diritti fondamentali: notazioni costituzionali

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 2 / 2012

La crisi economico-finanziaria ha importanti ricadute sul diritto interno e su quello europeo in termini di riforme accompagnate da previsioni di rango costituzionale sul vincolo del pareggio di bilancio, insieme con l’approvazione di nuovi trattati e la creazione di nuove strutture istituzionali in ambito europeo per assicurare il rispetto degli standard macroeconomici da parte degli stati membri dell’eurozona. Gli effetti di queste riforme si ripercuotono in particolare sulla tenuta del modello statale ed europeo di Welfare e sulla effettività dei diritti, con particolare riguardo a quelli sociali. Il saggio riflette su tali complesse tematiche evolutive (e di trasformazione) degli ordinamenti europei, interrogandosi problematicamente sulla stessa esigibilità dei diritti sociali al livello di ordinamenti interni e di ordinamento dell’Unione, le cui costituzioni si ispirano al riconoscimento e alla garanzia di tali diritti.

L’arduo percorso compiuto dall’Argentina per approdare alla conquista della democrazia. Il volume analizza i motivi fallimentari del presidenzialismo latino-americano e tratteggia le linee evolutive e i segni del cambiamento, attraverso uno studio approfondito delle recenti forme di governo presidenziale.

cod. 320.63

Silvio Gambino

Giurisdizione e ‘Giustizia’ fra Trattato di Lisbona, CEDU e ordinamenti nazionali

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 1-2 / 2010

A due secoli dall’avvio del costituzionalismo liberal-democratico, l’ordinamento giudiziario sembrerebbe aver compiutamente realizzato la sua parabola, vedendosi riconosciuto come potere dello Stato (autonomo e indipendente), mediante previsioni costituzionali espresse o anche sulla base di mere disposizioni legislative. In tale quadro, l’analisi affronta le tematiche della ‘giurisdizione’ e della ‘giustizia’ nell’ottica del diritto dell’Unione europea, sottolineando gli effetti giuridici prodotti dall’art. 6 del Trattato di Lisbona (con l’incorporazione sostanziale della Carta dei diritti fondamentali dell’UE all’interno dei nuovi trattati e con l’adesione alla CEDU da parte dell’Unione). Secondo quanto viene osservato, tuttavia, l’esperienza degli ordinamenti europei, nel fondo, non consente di poter cogliere una tradizione costituzionale comune agli Stati membri (per come affermato dalla Corte di Giustizia dell’UE) quanto piuttosto la garanzia in tutti gli ordinamenti nazionali, nella CEDU e ora nell’art. 47 della Carta di Nizza/Strasburgo, del diritto del soggetto ad un ricorso effettivo dinanzi ad una autorità giurisdizionale, indipendente e imparziale, precostituita per legge, nel quadro di un processo equo, garantito nel contraddittorio, ragionevole nella durata.

Il volume, che raccoglie una serie di contributi maturati in occasione di un convegno dell’Associazione dei Giuristi Europei, affronta tematiche di inquadramento, interpretative e di prospettiva riguardanti la costruzione di un nuovo ordine giuridico europeo, quale modello di integrazione e coesione che si legittima e prende corpo sul piano e a misura della formazione di uno spazio pubblico di condivisione di valori.

cod. 1269.3