Riflessioni letterarie e linguistiche sulla traduzione russa di Elias Portolu
Se Tolstoj è l’autore russo più amato da Grazia Deledda, è lo spirito dostoevskiano che emerge spesso nelle sue opere più note. Per Deledda, come per Dostoevskij, gli uomini e le donne nascono nel libero arbitrio, correndo il rischio di cadere nell’abisso del peccato. Ma se Dostoevskij offre una carnevalesca via di rinascita, i protagonisti della Deledda appaiono imprigionati nell’immobile realtà culturale sarda del tempo. Ne è esempio il romanzo Elias Portolu, fulcro della seconda parte del volume, dedicata alla sua traduzione in russo e alle criticità emerse in relazione alla complessa lingua deleddiana, frutto ibrido di italiano e sardo.
cod. 291.112