BOOKS BY PATRIZIA MANDUCHI

Il saggio affronta una fase della storia del Partito comunista tunisino, dominato dalla presenza di militanti e dirigenti italiani, in un periodo importante non solo per la storia della Tunisia, ma anche per quella dell’antifascismo italiano, fra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Quaranta. Il focus è posto sulla figura e il ruolo di un dirigente comunista di origine sarda, Velio Spano, futuro costituente e senatore della Repubblica, che in Tunisia trascorse gli anni fra il 1938 e il 1943, operando attivamente ai vertici del Pct e nella stampa antifascista tunisina in lingua italiana. L’analisi affronta il difficile rapporto fra partito comunista e movimento nazionalista, in particolare il Neo-Destur di Bourguiba. Ne emerge da un lato un rapporto conflittuale per la sostanziale difficoltà da parte del movimento antifascista in generale, e del Partito comunista tunisino in particolare, a rapportarsi alle tematiche connesse alla questione coloniale, in un momento in cui le forze erano concentrate sulla lotta al nazifascismo e alle vicende belliche; dall’altro sono evidenziabili alcuni tratti di vicinanza poiché la questione coloniale finì per imporsi nel dibattito interno al Partito comunista tunisino, dando avvio a un processo trasversale di presa di coscienza della natura stessa del sistema coloniale e del forte legame esistente fra emancipazione sociale e liberazione nazionale.

Patrizia Manduchi

"Al suon di corni, trombe e tamburi..". Ibn battûta a costantinopoli

STORIA URBANA

Fascicolo: 146 / 2015

Il saggio si propone di seguire le orme del grande viaggiatore marocchino Abu ‘Abdallah Ibn Battûta (1304-1368) con particolare riguardo alla sua sosta nella città di Costantinopoli nel 1332. Dopo aver compiuto i riti del più importante pilastro del culto musulmano, il hajj, nel novembre 1326, il giovane Ibn Battûta non riprese la via di casa verso il lontano Marocco, ma decise di approfi ttare della carovana che riportava i pellegrini verso est, diretta a Kufa (1327), dando inizio al suo straordinario viaggio verso lo sterminato continente asiatico. Il suo viaggio è raccontato dettagliatamente nella sua celeberrima ri? la, diario di viaggio, prezioso strumento di conoscenza delle terre e dei popoli da lui visitati. L’obiettivo della ri? la è quello di descrivere la vastità e la varietà delle terre dell’Islam, di offrire una descrizione utile a quanti seguiranno gli stessi percorsi e di celebrare la grandiosità dell’Islam, che comprendeva territori sterminati, popolazioni diverse e culture accomunate dall’appartenenza a quella comunità virtuale detta umma, basata su una religione il cui centro si trovava a centinaia, quando non a migliaia di chilometri di distanza. Da questa sterminata mole di informazioni, nostra intenzione è estrapolare alcune pagine della ri? la che forniscono una sorprendente e interessantissima descrizione di un momento di breve durata, ma molto particolare del suo percorso asiatico: quello dell’entrata nel cuore della Cristianità orientale, quando per un breve periodo Battûta non è più un viaggiatore musulmano che viaggia in terre lontanissime ma comunque musulmane, ma uno straniero, "infedele", che ha bisogno di protezione per non subire violenza in terra cristiana. Partendo dai territori dell’Orda d’Oro, Transoxiana e Afghanistan, approfi ttando di un’inaspettata circostanza, egli visiterà la città di Costantinopoli, la mitica capitale dell’impero bizantino, compiendo nel 1332 l’unica escursione in terra non musulmana di tutto il suo trentennale percorso, se si eccettua la lontana Cina.

Annamaria Baldussi, Patrizia Manduchi

Le mille e una strada.

Viaggiare pellegrini nel mondo musulmano

cod. 1792.50