Lettera aperta a chi si occupa di morte e morire

Titolo Rivista PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Autori/Curatori Francesco Campione
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2017/3
Lingua Italiano Numero pagine 5 P. 452-456 Dimensione file 129 KB
DOI 10.3280/PU2017-003009
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Le ragioni profonde della "rimozione della morte naturale" tendono nuovamente a imporsi. È necessaria la "mobilitazione culturale" di un pensiero creativo sulla morte che apra l’orizzonte al "colpo di genio" - così Nietzsche chiamava l’idea di Gesù per cui la morte è solo un sonno dal quale ci sveglieremo risorgendo - ormai necessario per non veder languire l’Umanità nella sua rinnovata impotenza verso la morte, o per trovare nuove vie per gestirla in un modo meno infantile di quello pur rispettosissimo consistente nel dominante cercare di non pensarci. L’alternativa consiste nel considerare la morte un mistero che trasforma tutte le nostre convinzioni e i nostri sentimenti in una "domanda", accompagnata non solo dalle emozioni classiche (paura, angoscia e desiderio di morte) ma anche dalla emozione - di cui parlava Emmanuel Lévinas - verso "non si sa cosa" del mistero della morte, l’emozione nell’ignoto. Una domanda che vola alto rispetto a tutte le altre risposte sulla morte.;

Keywords:Morte; Tanatologia; Mistero; Rimozione; Ignoto

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Francesco Campione, Lettera aperta a chi si occupa di morte e morire in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 3/2017, pp 452-456, DOI: 10.3280/PU2017-003009