Questioni di «patri monumenti»

Gian Paolo Treccani

Questioni di «patri monumenti»

Tutela e restauro a Brescia (1859-1892)

Edizione a stampa

32,00

Pagine: 208

ISBN: 9788820425326

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 298.3

Disponibilità: Discreta

All'indomani della proclamazione del Regno d'Italia, il problema della conservazione di quelli che si definivano «patri monumenti» ebbe un notevole rilievo nell'ambito del dibattito politico e culturale inerente al progetto di costituzione di una «identità della nazione italiana».

Il loro valore testimoniale, l'identificazione del monumento/documento con le vicende della «storia patria», fecero sì che tutela e restauro assumessero in primo luogo un profondo valore politico. Solo più tardi, a partire dagli anni '80 e grazie al contributo teorico fondamentale di Camillo Boito, la disciplina godette di una propria autonomia, sancita, dal 1883, dalle norme della prima «Carta del restauro».

Da un particolare punto di osservazione - l'area lombarda e più approfonditamente la provincia di Brescia - questo testo, sulla scorta di una puntuale ricognizione archivistica, coglie il significato e la portata di quel cambiamento. Da una tutela «militante», egemonizzata dai gruppi progressisti e impostata sulla complessiva rivalutazione del momento emblematico del passato nazionale, cioè l'età dei liberi comuni ed i suoi principali «monumenti», ad una pratica disciplinare che nel suo svolgersi appare sempre più chiusa su se stessa, schematicamente ripetitiva nelle sue poche formulazioni teoriche, soprattutto sempre più lontana dalle tensioni ideali dei primi anni postunitari.

La progressiva marginalità della questione dei «patri monumenti» non può essere trascurata se si vuol tentare, oggi, una seria riflessione sul destino di quelli che si definiscono «beni culturali».

Gian Paolo Treccani (n. Sirmione, 1954), architetto, dal 1978 è funzionario presso la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici delle province di Brescia-Mantova-Cremona. Collabora a «Storia Urbana» e si è occupato dello studio dei meccanismi di trasformazione delle città in età moderna e delle vicende del patrimonio costruito. Per questo editore ha curato l'edizione italiana del testo di A. Daumard, Case di Parigi e proprietari parigini 1803-1880 (1982).

Premessa
1. Alcune questioni di metodo; le ragioni di una ricerca
2. Il periodo preso in esame
3. Le fonti d'archivio
1. La situazione generale nell'Italia postunitaria
1. «Al servizio di vigilanza si procedette saltuariamente e come la pressura esigeva ... ». Struttura organizzativa della tutela fino all'istituzione delle Commissioni consultive conservatrici dei monumenti d'arte e di antichità; 1861-1874/76
2. La vicenda bresciana
1. Un incerto avvio: la Commissione conservatrice dei patri monumenti e capi d'arte della città di Brescia; 1862-1869
1.1. Costituzione e compiti
1.2. L'attività
1.3. «Se ne direbbe un peccato la conservazione». la demolizione della chiesa di San Domenico
1.4. Questioni apparentemente trascurabili: i lavori al palazzo della Loggia
2. Sulle tracce delle patrie memorie: la Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti e archivi e il nuovo indirizzo della tutela; 1870-1876
2.1. Costituzione e programma
2.2. L'opera svolta
3. L'accentramento ministeriale e l'opera del prefetto; la Commissione consultiva conservatrice dei monumenti d'arte e di antichità; 1867-1892
3. Uno sguardo oltre le mura: il dibattito lombardo. Alle radici di una teoria del restauro
4. Il primato della politica: il restauro della Brescia comunale
1. Il Duomo vecchio: la riscoperta della Cattedrale del popolo
2. Il Broletto e l'antico Broletto
Appendice


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