Sicurezza e criminalità 1796-1861

Dino Mengozzi

Sicurezza e criminalità 1796-1861

Edizione a stampa

26,50

Pagine: 208

ISBN: 9788846415684

Edizione: 1a edizione 1999

Codice editore: 541.16

Disponibilità: Esaurito

Saggio sui comportamenti irregolari a partire dalle carte criminali, questo libro si sofferma su gesti, violenze sessuali, ostentazione di armi e minacce, presi come rivelatori di conflitti, squilibri negli scambi, sistemi d'autodifesa, in cui lo "stupro" può perfino entrare a far parte d'una strategia familiare. Un certo lassismo morale interessa le relazioni coi marginali, vagabondi e minori, soggetti a ricatti sessuali. La definizione della minaccia e la percezione dell'insicurezza svolgono un ruolo politico, come nella crisi del 1848-49 con la fuga di Pio IX, che segnò il divorzio delle élites dal Governo pontificio. Ma prima ancora, le rivolte popolari del 1796-99 di fronte all'invasione bonapartista, portarono allo scoperto una diversa reattività, iscritta negli strati profondi, ricorrendo ai fucili al Nord e al miracoloso al Centrosud.

Lo studio opera quantificazioni e comparazioni fra diversi tipi di violenza (futile, sessuale, professionale) e gradi di tolleranza a comportamenti irregolari.

La fisionomia dei reati svela i caratteri d'una società "timida" e quasi aliena dall'omicidio in montagna, di contro a zone di pianura, dove la risposta ai disordini più di frequente varcava la soglia dell'uccidere, specie contro i briganti. L'insicurezza toccava il culmine col noto assalto del Passatore a Forlimpopoli. Rivisto su carte inedite, il gesto del brigante mostrava la caduta delle solidarietà sociali e la chiusura comunitaria. Un nuovo borghese come Pellegrino Artusi, poi famoso gastronomo, veniva "espulso" e la sua famiglia punita nell'onore. La sorella violentata (vecchio sospetto mai documentato) era relegata in manicomio. La sua cartella clinica, qui riprodotta, fa pensare a un'altra Camille Claudel.

Dino Mengozzi insegna Storia moderna nell'Università di Urbino, Facoltà di Scienze della formazione. Ha studiato i fenomeni delle sensibilità collettive diretto da Michel Vovelle all'Université de Paris I, Panthéon-Sorbonne; ha pubblicato vari saggi in materia e curato con D. Angelini, Una società violenta, morte pubblica e brigantaggio , Lacaita, 1996.



Miracoli e Lumi: resistenze popolari alla Rivoluzione francese
(Due "città" divise ed eredità d'ancien régime; Mentalità a confronto; Ricorsi al miracoloso; Comunità e reazioni alla paura; Comportamenti dei ceti borghesi; Cittadini ribelli: il caso di Lugo; Opzioni ideologiche e simboli religiosi; Montanari ribelli: il caso di Tavoleto; Ripresa della Chiesa e nuova politica)
Criminalità e violenza in una società di montagna: la Romagna Toscana
(Caratteri sociali e questioni di metodo; "Nessun governo" e repubbliche alpestri; Tradizioni della violenza e brigantaggio; Matrimoni che non s'han da fare; Espropri "compensativi" di operai e garzoni; Manutengoli di campagna; Scene d'una ricchezza facile; Dal 1837 al 1841, le carte processuali di 831 irregolari; Fisionomia del furto campestre; Violenza "futile"; "Stupri" e violenza sessuale; Rivalità tra famiglie e lavoro; Armi personali e caccia; Irregolari dell'economia: il contrabbando)
Gli Artusi, il Passatore e la follia. Il bisogno di sicurezza e la crisi del 1849-51
(Ordine pubblico e insicurezza; Pellegrino Artusi e lo choc del Passatore; Caduta delle tradizionali solidarietà sociali; Percezioni della violenza e riflessi politici; Complici e informatori dei briganti; Ricchi visibili e ricchi invisibili; Scoronazione e stupro; Follia di Geltrude Artusi; Conclusioni)
Appendice. Geltrude Artusi in manicomio.

Contributi:

Collana: Fondazione di studi storici Filippo Turati

Argomenti: Storia sociale e demografica

Livello: Studi, ricerche

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