RISULTATI RICERCA

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Caterina Breda

Ricerche. Dall’archivio Bemporad: note sull’«Almanacco della donna italiana»

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

By using the unpublished documents of the Bemporad archive, the paper looks at the main themes of the Rassegna del movimento femminile italiano, one of the key sections of the Almanacco della donna italiana. The section was written at first by the socialist Laura Casartelli Cabrini, then by the young Ester Lombardo, and it was the perfect place to talk about women's movements, suffrage and the rise of the fascism. The two journalists did it in two different ways. After analyzing the contribution of Laura Casartelli Cabrini, the author rebuilds the background of the drafting of the Rassegna, by Ester Lombardo by studying her letters, telegrams and postcards.

Micaela Procaccia

Archivi. "Carte da legare". La salvaguardia degli archivi della psichiatria in Italia

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

In this paper the author describes the project entitled "Papers to be tied". The protection of Psychiatric Archives in Italy, promoted by the Directorate general for Archives of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities. The project started at the end of the 90’s, when the Psychiatric Hospitals were dismissed, in order to guarantee their historical memory through the protection of the archives. The initiative achieved important results and led to the inclusion of the the archives’ characteristics in the "Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche" as well as the development of a web Portal that serves to disseminate information and grant protected access to the medical records.

Caterina Pesce

L’ospedale psichiatrico di Arezzo negli anni settanta. Il progetto riformatore di Agostino Pirella

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

During the Seventies the psychiatric hospital of Arezzo, by virtue of the reformatory project of Agostino Pirella, became a leading centre for developments in the field of psychiatry. There, important innovatory principles were established even before the approval of law no. 180 of May 13, 1978. The process started in 1971 when Agostino Pirella, psychiatrist and colleague of Franco Basaglia, took up the management of the hospital. The common work of Pirella, doctors, nurses and the local policy makers, allowed the Arezzo area and its surroundings to tackle, with high expertise, the process for the correct implementation of the new law. It represented a model for all the other Italian regions that had not started any new reformatory measure yet.

Ilaria La Fata

Un’istituzione da negare? Il manicomio di Colorno

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

The article focuses on the history of the asylum of Colorno in the province of Parma - from a material point of view. It describes the place where doctors, nurses and patients had lived or worked since 1873. Bars and buildings in the structure were assembled without a logical order, and deeply conditioned everyone who had been living there for over 100 years. Over the years, many directors leading the structure agreed that such an inhospitable place surely amplified the bad quality of the treatments reserved to patients. However, until the Sixties nobody would have considered closing the asylum, but just tried to make it more comfortable, modern and efficient

Matteo Petracci

Non perdonabile, non correggibile. Vita e morte di Giovanni Corvi

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

The paper deals with the story of Giovanni Corvi, who in September 1924 killed the Fascist deputy Armando Casalini to revenge the murder of Giacomo Matteotti. Since then, Casalini experienced the most representative corrective structures of the fascist regime (prison, asylum, exile and internment camp). His case caused inevitably an overlapping among authorities, which were asked to fulfill different requirements: the judicial authority (for the criminal part), the psychiatric authority (to verify his criminal responsibility and healthcare detention) and the public security authority (that characterized his entire life, always being predominant on the other two).

Annacarla Valeriano

«La prima volta si perdona, la seconda si bastona». Donne in manicomio nel regime fascista

STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI

Fascicolo: 70 / 2015

The paper considers the life stories of women admitted in the asylum of Saint Anthony of Teramo during the years of the fascist regime. The aim is to illustrate how fascism draws on established cultural patterns - based on a positivist imprint - to contain female perversion. The psychiatric institution confirms its repressive function and assisted the State in preserving the morality and health of the human race. Within the walls of the psychiatric institution, we find the "pecore matte" who interacted with the regime placing themselves outside the conventional models. Subject to psychiatric treatments, women acquired new cultural identities, while the hysterical ones returned to the institution’s medical records. Moreover, the Rocco Penal Code humiliated the victims of rape, forcing them to undergo psychiatric evaluation to determine their morality and ability of endurance towards their assailants

A cura della Redazione

Abstracts

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

A cura della Redazione

Recensioni

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

Michela Gatta, Federica Zanelli, Lara Del Col, Linda Fornaro, Maria Cristina Gatto Rotondo, Pier Antonio Battistella

Adolescenza e psicodramma analitico: analisi testuale ed effetti a breve termine sui sintomi psichiatrici

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

Questo lavoro si propone di compiere un’analisi qualitativa e quantitativa di un progetto di psicodramma analitico a tempo limitato con un gruppo omogeneo di adolescenti affetti da patologie neuropsichiatriche. L’impianto metodologico ha previsto l’analisi del testo sulle trascrizioni delle sedute mediante il software ATLAS.ti e, parallelamente, l’analisi statistica dei punteggi del gruppo al test SCL-90, confrontati con quelli di un gruppo di controllo omogeneo sottoposto a terapia individuale breve ad orientamento psicodinamico. Gli obiettivi sono stati la creazione e la successiva validazione di una griglia di codici che potesse fungere da griglia di analisi qualitativa, potenzialmente applicabile ad interventi similari, e la valutazione dell’efficacia terapeutica passante attraverso più dimensioni: da considerazioni di processo focalizzate sui contenuti e le transazioni intra-seduta a livello microanalitico, alla verifica di indicatori clinici di outcome legati ad eventuali variazioni sintomatologiche.

Nell’affrontare il tema di quella patologia della regolazione degli affetti che è definita alessitimia, l’autore sceglie di mostrare attraverso un esempio letterario e un caso clinico come, al contrario della psicoterapia individuale, la psicoterapia di gruppo possa - attraverso fenomeni che sono gruppo-specifici - produrre effetti positivi e possa permettere ai soggetti che da questa patologia sono affetti, di ricostruire funzioni mentali che potrebbero non essersi sviluppate compiutamente. Poiché le funzioni mentali hanno un correlato neurale, vengono esaminate le possibili cause della formazione della patologia, sia per mezzo delle recenti acquisizioni delle neuroscienze che facendo riferimento al pensiero di Bion e di altri autori.

L’articolo riporta una sintesi del lavoro di conduzione di un gruppo a mediazione terapeutica presso una comunità terapeutica residenziale, che accoglie pazienti affetti da patologie psichiatriche. L’obiettivo è di mettere in evidenza due aspetti che hanno caratterizzato l’esperienza, ovvero l’utilizzo della fotografia come oggetto mediatore, secondo le modalità ispirate al Photolangage, e la carta di rete. A tal fine si riportano alcune vignette cliniche ed esemplificazioni. Il presupposto è che la mediazione dell’immagine permetta di sviluppare e arricchire la parola soprattutto in quei casi in cui essa fa difetto o si riveli insufficiente; proprio come nel caso di pazienti con difficoltà di simbolizzazione. L’altro aspetto è cercare di utilizzare la carta di rete sia come una modalità diversa di colloquio clinico, che come indicatore dell’efficacia terapeutica.

Maria Cristina Gatto Rotondo, Chiara Cappetti, Chiara Nicolini

Adolescenza e ali-mente-azione: gli "schermi" del corpo. L’esperienza con i gruppi classe

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

Gli autori raccontano l’esperienza di una ricerca-azione, svolta in ambito scolastico, promossa dalla Lega Italiana Lotta Tumori di Padova nell’ambito della prevenzione dei comportamenti alimentari "a rischio". Vengono tracciate alcune riflessioni sui presupposti teorici e sulle implicazioni metodologiche di un intervento che si rivolge ai gruppi-classe proponendosi di attivare le molteplici dimensioni - corporee, affettive, sociali - inevitabilmente ed evolutivamente implicate. Gli autori evidenziano l’importanza del setting gruppale e riflettono su alcune funzioni della co-conduzione. Viene proposta una riflessione sull’utilizzo delle immagini come "strumenti mediatori" che facilitano l’attivazione di un’area intermedia e creativa, arricchendo dal punto di vista libidico-emotivo le rappresentazioni co-costruite in gruppo. A fronte di una fragilità narcisistica sempre più diffusa e di una "parcellizzazione" che riverbera anche nei funzionamenti istituzionali, si evidenzia la centralità di un lavoro di integrazione tra corpo biologico e corpo affettivo, così come il valore di un rafforzamento delle reti sociali anche grazie ad un dialogo generativo tra psicoanalisi e campo sociale.

Monica Calamai, Emanuele Baroni, Denni Romoli, Laura Belloni

Prendersi cura delle organizzazioni sanitarie: relazioni che curano e cura delle relazioni

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

A partire dall’esperienza maturata dal Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali della Regione Toscana nella consulenza a individuo-gruppo-organizzazione nei sistemi sanitari, il presente lavoro si propone una riflessione teorico-clinica in ottica di consilienza sul metodo di intervento nei gruppi di lavoro come elemento chiave nello sviluppo organizzativo, e sulla necessità espressa dagli autori, di una costante sorveglianza epistemologica e operativa sui rischi, sempre presenti nei contesti organizzativi, di rendere "istituzionale" l’istituzione.

Roberto Carnevali

Editoriale

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2015

A cura della Redazione

Gli autori

HISTORIA MAGISTRA

Fascicolo: 19 / 2015