SEARCH RESULTS

The search has found 103153 titles

Negli anni della ricostruzione il collocamento assume un’importanza cruciale. Attorno alle regole che stabiliscono le modalità dell’avviamento al lavoro si gioca un conflitto durissimo, che provoca anche ripetuti episodi di violenza. L’agricoltura è uno dei settori più interessati. Nel 1947 un decreto legislativo aveva stabilito l’obbligo dell’imponibile di manodopera in agricoltura, nel quadro di una politica di pieno impiego. La sentenza abolisce tale obbligo, sostenendolo incompatibile con l’articolo 41 della Costituzione, che stabilisce la libertà dell’iniziativa economica privata.

Domenico Rizzo

Introduzione

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 307 / 2025

Alessandro Casellato

Clio, ci senti? Fonti e archivi orali per la ricerca storica: il “caso” italiano

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 307 / 2025

Esiste ancora oggi un problema di legittimazione storiografica della metodologia della storia orale nell’università italiana. Non solo la storia orale è poco praticata da chi studia la storia contemporanea, ma anche gli archivi orali già esistenti non sono consultati da ricercatori e ricercatrici che pure sarebbero tenuti a farlo per il tipo di ricerche che conducono. Le sintesi storiografiche recenti di storia dell’Italia repubblicana scritte da autori italiani non fanno uso di fonti orali né fanno riferimento alla storiografia che le ha utilizzate. In Italia non esistono libri che affrontano la storia sociale del Paese nel lungo periodo utilizzando in maniera sistematica le fonti orali. Anche nell’ambito degli ego-documenti usati in storiografia, in Italia le “scritture autobiografiche” (lettere, diari, memorie di gente comune) hanno ottenuto uno spazio di legittimazione molto maggiore rispetto alle fonti orali. Tutto ciò ha almeno tre spiegazioni. In primo luogo, lo scarso sviluppo dei sound studies nella storiografia italiana, le pratiche di ricerca e l’approccio di molti storici italiani dell’età contemporanea, i quali privilegiano la storia politica istituzionale e hanno poco interesse per la storia sociale e per la storia dei soggetti collettivi (le donne, i lavoratori, le periferie). Ma c’è anche un problema legato anche alle condizioni in cui si trovano gli archivi di fonti orali: essi sono poco accessibili e non hanno gli strumenti che ne facilitano l’utilizzo: cataloghi, indici, schede, trascrizioni. Manca, infine, una esperienza collaudata e condivisa di riuso storiografico delle “fonti orali d’archivio”, cioè delle interviste fatte da altri, nel passato, a persone e gruppi sociali che non sono più nella disponibilità ricercatori del presente.

Mirco Carrattieri

La Resistenza in una prospettiva europea. Note su alcuni libri recenti

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 307 / 2025

La nota parte da due recenti pubblicazioni in lingua inglese sulla Resistenza in Europa per fare il punto sulla storiografia disponibile sul tema e avanzare una proposta tipologica rispetto agli approcci sovranazionali allo studio del fenomeno.

Autori Vari

Rassegna bibliografica

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 307 / 2025

Immaginari italiani - Cibo e identità - Le città nell’Italia repubblicana: politica, cultura e sport - Culture politiche del lungo Sessantotto - Le Sinistre di fronte al fascismo - Dopo i fascismi - Arte e architettura tra fascismo e antifascismo - Verso la crisi della “Prima repubblica”

A cura della Redazione

Referees 2024

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

A cura della Redazione

Libri ricevuti

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

A cura della Redazione

Schede

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

Schede a cura di: Margherita Acciaro, Daniela Buccomino, Salvatore Ciriacono, Vittorio Daniele, Beatrice Falcucci, Filippo Gattai Tacchi, Giorgia Masoni, Siobhán Morrissey, Antonio Musarra, Marco Emanuele Omes, Gian Paolo G. Scharf, Emanuele Sigismondi, Sergio Tognetti Sono segnalati lavori di: D. Bortoluzzi; C. Cuttica; M. Favereau; S. Gallo - F. Loreto; P. Karila-­Cohen; G. Leighton; L. Petracca; F. Poggi; M. Roy; M. Zaccaria

Daniela Melfa , Karin Pallaver

L’africanistica italiana: itinerari storiografici degli ultimi vent’anni

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

Sullo sfondo dei cambiamenti che hanno caratterizzato l’itinerario dell’africanistica italiana sin dalle sue origini negli anni sessanta del XX secolo, questo contributo si propone di analizzare lo stato dell’arte della produzione scientifica degli ultimi vent’anni, delineando le principali tendenze in termini di tematiche, metodologie e approcci. Accanto a elementi di continuità quali l’interesse per il colonialismo e la storia politico-istituzionale, rivolto soprattutto all’Africa mediterranea e al Corno d’Africa, e l’enfasi sulle dinamiche interne e l’agency degli attori locali, è possibile osservare – in linea con i trend internazionali – maggiore attenzione per la storia sociale, economica e culturale, nonché una ridefinizione delle unità spaziali di analisi.

Tommaso Bobbio

Brevi cenni sulla storiografia italiana sul subcontinente indiano

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

In questa rassegna cerco di riassumere l’evoluzione della storiografia italiana sul subcontinente indiano, focalizzandomi sul periodo dalla fine dell’era pre-coloniale all’India contemporanea. L’idea di fondo è di analizzare la transizione metodologica da ricerche incentrate su fonti coloniali e postcoloniali in lingua inglese verso un interesse crescente nello studio delle lingue vernacolari. Il saggio evidenzia l’espansione degli studi italiani sull’India negli ultimi decenni e le problematicità legate allo studio della storia dell’India nell’accademia italiana, sottolineando il contributo di ricercatori che hanno lavorato principalmente all’estero e pubblicato in inglese, riflettendo così l’interazione tra la storiografia italiana e i dibattiti internazionali.

Noemi Lanna , Guido Samarani

La storiografia italiana sull’Asia orientale: tendenze e questioni

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

La produzione storiografica sulla Cina, sulla Corea e sul Giappone negli ultimi venti anni ha conosciuto un aumento quantitativo, una diversificazione e una ibridazione con le ricerche storiche condotte in altri Paesi. Tuttavia, gli studi storici sull’Asia orientale rimangono tuttora poco sviluppati se confrontati con la vasta produzione linguistica e letteraria che costituisce una porzione cospicua della sinologia, della nipponistica e della coreanistica italiana. La collocazione degli studi storici sull’Asia orientale presenta luci ed ombre. Da un lato, la ridefinizione dello statuto epistemologico degli studi storici areali ha fatto della consultazione di fonti in lingua una componente imprescindibile delle ricerche e ha garantito autonomia e sviluppo allo studio della storia di Cina, Corea e Giappone. Il maggior dialogo con altre discipline ha contribuito inoltre a creare nuove possibilità di integrazione. D’altro canto, queste storie rimangono tuttora appendice, mentre sarebbe auspicabile che fossero percepite e riconosciute come parte integrante del progresso storico umano, pur con tutte le loro specificità.

Arturo Marzano

L’Asia occidentale: una storiografia in evoluzione

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

Il saggio ricostruisce l’evoluzione della storiografia italiana sull’Asia occidentale negli ultimi venti anni, sottolineando come si sia registrato un cambiamento di prospettiva: rispetto alla storiografia precedente, che poneva attenzione soprattutto sugli attori esterni, in particolare europei, ricostruendo le loro vicende tramite fonti archivistiche “occidentali”, quella più recente dà maggiore importanza all’agency degli attori interni, grazie al ricorso a fonti locali.

Federica Morelli

L’America latina: una storia ridimensionata

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

Il saggio analizza la produzione storiografica italiana sull’America latina negli ultimi due decenni. Tre tendenze principali emergono da questa analisi: un forte ridimensionamento della storia coloniale, una convergenza verso la storia delle relazioni internazionali, un’enfasi sulla storia politica del XX e XXI secolo. L’obiettivo è studiare le cause e le conseguenze di tali orientamenti per il futuro della storia dell’area in Italia.

Elisabetta Vezzosi

L’Americanistica italiana nel nuovo millennio: innovazioni, connessioni, criticità

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 187 / 2025

Il saggio ricostruisce l’evoluzione della storiografia italiana sugli Stati Uniti d’America negli ultimi venti anni, richiamando le fasi precedenti e sottolineando continuità e rotture storiografiche e metodologiche. Particolare attenzione è riservata alla fase dell’internazionalizzazione della disciplina e alle sue conseguenze, alla dimensione transnazionale e alle molteplici attività culturali e scientifiche condotte da Associazioni e Centri interdipartimentali. La parte finale è dedicata alla agency delle nuove generazioni.

Maria Giulia Montanari

Trovano un lavoro migliore da noi? La sovraqualificazione dei laureati rumeni in Italia

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 1 / 2025

A circa un decennio dall’entrata della Romania nell’Unione Europea (UE), questa ricerca indaga il fenomeno della sovraqualificazione dei cittadini rumeni migrati in Italia prima o dopo il raggiungimento della laurea. Attraverso i dati EU-LFS 2018-2019 si conferma che i migranti provenienti dai paesi UE3 (fra cui la Romania), come noto in letteratura, hanno maggiori probabilità di essere sovraqualificati rispetto a i) i migranti provenienti da altri paesi d’origine in Europa occidentale (UE15) e ii) la popolazione locale nel paese di destinazione (Italia). In aggiunta, tale svantaggio viene testato per la prima volta anche rispetto alla popolazione locale nel paese d’origine, ovvero chi resta in Romania. Proprio il confronto con quest’ultimo gruppo permette di evidenziare quanto migrare all’estero per i laureati rumeni risulta svantaggioso in termini di sovraqualificazione. Un risultato interessante è che le laureate rumene in Italia, pur se segregate in settori occupazionali diversi dagli uomini, non subiscono un’ulteriore penalità in quanto donne (oltre a quella di essere straniere). Infine, l’Italia si distingue dagli altri paesi UE15 per i bassi ritorni all’istruzione dei migranti chi si laureano nel paese di destinazione, poiché laurearsi in Italia (anziché in Romania) non riduce l’alto rischio di sovraqualificazione.

Il presente studio intende contribuire alla comprensione dell’impatto della pandemia Covid-19 sugli atteggiamenti nei confronti dell’immigrazione in Europa analizzando il ruolo dei fattori individuali e contestuali. Sulla base dei dati della European Social Survey (round 9 e 10), i risultati mostrano che, dopo la crisi pandemica e contrariamente alla nostra ipotesi iniziale, gli atteggiamenti negativi nei confronti degli immigrati sono diminuiti in diversi paesi europei, sebbene non in tutti e non con la stessa intensità. Fattori contestuali quali per esempio le politiche di integrazione, la salienza del tema immigrazione e le condizioni economiche di un paese sono cruciali per spiegare tale eterogeneità. La crisi può aver inciso sulle priorità dei cittadini europei con una conseguente perdita di salienza della questione migratoria del dibattito pubblico. Accanto alle statistiche descrittive, abbiamo applicato un modello multilivello per contribuire a spiegare tali cambiamenti, controllando per le variabili individuali. .

Il presente contributo analizza la scelta scolastica degli studenti italiani e di origine straniera nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella secondaria di secondo grado, con l’obiettivo di comprendere il ruolo degli insegnanti nella decisione di proseguire gli studi. La letteratura sulle disuguaglianze educative ha spiegato la maggior parte delle differenze esistenti tra studenti italiani e studenti con background migratorio sulla base delle loro caratteristiche ascritte, dedicando poca attenzione al ruolo degli insegnanti. Utilizzando i dati dell’indagine Istat “Identità e percorsi di integrazione delle seconde generazioni in Italia” del 2015, attraverso l’applicazione della tecnica della regressione logistica, il contributo mostra come il rapporto con gli insegnanti giochi un ruolo fondamentale per spiegare le scelte scolastiche degli studenti. Gli insegnanti, in particolare, laddove non vi siano presupposti apparenti, tendono a orientare gli studenti di origine straniera verso percorsi meno prestigiosi, mossi da un sentimento di “protezione”. Nel tentativo di ridurre l’abbandono scolastico, abbassano le aspirazioni scolastiche degli studenti, influenzando così le loro aspirazioni educative.

Il movimento Black Lives Matter ha ottenuto grande risalto a livello internazionale a partire dal 2020. Il paper indaga il grado di vicinanza a tale movimento mostrato dalla popolazione studentesca in un contesto come quello italiano che, pur differente per storia e pratiche rispetto a quello statunitense, ha visto una rilevante copertura mediatica delle rivendicazioni messe in atto. A partire dalle 12.658 risposte raccolte nell’ambito dell’indagine “Pratiche e culture della sostenibilità nella transizione ecologica”, viene innanzitutto indagato il ruolo giocato dal background familiare, dal setting educativo e dall’orientamento valoriale. In secondo luogo, ci si concentrerà sull’impatto dell’origine dei rispondenti: essendo BLM un movimento caratterizzato dalla difesa dei diritti delle minoranze, si metterà in luce come tale variabile vada ad impattare fortemente sul livello di engagement, aprendo interrogativi su un coinvolgimento più trasversale all’interno di tali mobilitazioni.