Quante volte, di fronte a un paziente - bambino in età di latenza, adolescente, adulto - abbiamo provato dispiacere e avvertito un senso di frustrazione per non essere intervenuti prima, agli inizi del malessere, quando molte più possibilità erano ancora aperte. Insieme al team delle psicoterapeute del Centro Benedetta D’Intino Onlus ci siamo chieste come raggiungere il più precocemente possibile genitori e bambini con problemi emozionali. Per cercare una risposta, il nostro Centro ha trovato utile costruire un gruppo di lavoro tra psicoterapeuti e pediatri che lavorano sul territorio, sul modello dei "Gruppi Balint". Il gruppo interdisciplinare è attivo da cinque anni. Lo svilupparsi del dialogo tra pediatri e psicoterapeuti ha portato - nel rispetto delle diverse professionalità - alla circolazione nel gruppo di uno sguardo psicoanalitico sulle relazioni tra corpo e mente, sulla nascita delle emozioni, sulle storie transgenerazionali che accompagnano i "pazienti difficili", sull’emergere di vissuti personali di empatia, impotenza, rabbia, dolore, nella relazione di cura. Si è lavorato alla promozione della relazione con l’altro attraverso la riflessione in gruppo e l’elaborazione trasformativa delle emozioni e dei vissuti che hanno preso forma tra il medico e il paziente, anche attraverso le risonanze preconsce e inconsce portate dai colleghi, nell’incontro con il materiale clinico presentato: un lavoro sull’empatia e il controtransfert, dunque. Il dialogo pediatri-psicoterapeuti ha portato a un avvicinamento più fiducioso e precoce delle famiglie con bebè alla consultazione psicoterapeutica.