LIBRI DI ANTONELLO CORREALE

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Antonello Correale, Caterina Cinciripini

L'impasse nel gruppo: funzione dell'intermediario e contenitori multipli

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2006

Gli autori, facendo riferimento al trattamento di pazienti gravi in ambito istituzionale, si soffermano sulle situazioni di impasse del gruppo dei curanti, che definiscono come caratterizzate da un senso complessivo e diffuso di impotenza e di paralisi, una lunga durata del rapporto con il paziente, un grande numero di operatori coinvolti e di interventi intrapresi e talvolta fratture e contrapposizioni nell’équipe. Viene sostenuta la tesi che l’impasse nel gruppo curante è sempre la conseguenza di una frattura, una lacerazione ed una perdita di contatto tra paziente e operatore di riferimento. Nella relazione centrale si instaura una sorta di area opaca, di punto cieco a significato traumatico che influenza entrambi i componenti della coppia. Attraverso il riferimento a delle situazioni cliniche, si sottolinea come la possibilità di uscita dalla situazione di impasse sia legata allo sforzo di provare a decifrare l’area cieca o area traumatica In questo sforzo di individuazione gli autori ritengono debbano essere attivati tre momenti significativi: ­un primo momento implica una capacità dell’operatore di indurre in se stesso un momento di solitudine e di distacco che consenta di percepire l’esistenza dell’area cieca e il desiderio di illuminarla gradualmente; ­un secondo momento è caratterizzato dalla figura dell’intermediario, un operatore o altri operatori che possano costituirsi come nuovo contenitore dell’area cieca, che può così diventare più visibile, più avvicinabile e sopportabile e quindi più condivisibile; il terzo momento, o terzo contenitore, è rappresentato dal gruppo curante riunito in sede di discussione o supervisione, nel quale l’area cieca traumatica può assumere la sua configurazione più completa e leggibile, purché però riassuma al suo interno almeno una parte dell’esperienza soggettiva dell’operatore e almeno una parte della natura degli scambi di intermediarità tra colleghi.

Antonello Correale

Il leader e l'istituzione

GRUPPI

Fascicolo: 2 / 2004

Nel lavoro si sostiene l’idea che il leader di un’istituzione non sia soltanto il frutto delle forze emotive attive nell’istituzione stessa, ma sia esso stesso un potente fattore plasmante la cultura e la mentalità dell’istituzione. Questa influenza del leader sul gruppo istituzionale avviene tramite vie in gran parte inconsapevoli, legate maggiormente a come il leader è, piuttosto che a che cosa il leader fa. Si ripropone il pensiero di Freud sul leader con particolare riferimento all’analisi dei processi di idealizzazione nei gruppi per corroborare questa tesi. Si indagano poi i fenomeni di circolazione nei gruppi istituzionali, considerando che una buona circolazione di emozioni e idee nei gruppi sia il risultato essenzialmente di un buon funzionamento della leadership.