Lo studio della "seconda infanzia", definita in letteratura internazionale middle childhood, ci offre una chiave di lettura più ampia dei processi di sviluppo sessuo-affettivi che si sono avviati già dai primi anni di vita. Il sesso biologico di appartenenza è infatti solo l’elemento primario dal quale si costruisce poi l’identità di genere, che viene intesa come la percezione soggettiva di appartenere al genere maschile o femminile. L’età scolare, nonostante non sia stata molto indagata dai ricercatori, si configura invece come una tappa fondamentale nel consolidamento del ruolo di genere, mediante il processo di socializzazione che la caratterizza. Nel presente articolo gli Autori si focalizzano proprio sui cambiamenti e le trasformazioni che contraddistinguono la fascia di età 6-12, affrontando il tema secondo un’ottica multidimensionale, che rispetti la complessa interazione di corpo, mente e società. L’analisi del consolidamento nella seconda infanzia dell’empatia, della reciprocità e dell’amicizia conduce ad un approfondimento critico del concetto di latenza sessuale.